Associazione Libera - Celebrato il ricordo di Delcogliano e Iermano In primo piano

Quel terribile giorno di 34 anni fa erano partiti per Napoli, come facevano tutte le mattine, per andare alla Regione e trovare risposte ai drammatici problemi del lavoro. L'assessore Raffaele Delcogliano ed il suo autista Aldo Iermano trovarono invece la morte, sotto i colpi assassini delle Brigate Rosse, che avevano organizzato l’agguato in combutta con la camorra.

Il sacrificio dei due beneventani è stato ricordato questa mattina, prima nella Villa Comunale, dove si trova una scultura dedicata a Delcogliano, e poi davanti alla Chiesa dell’Addolorata, al Rione Libertà, dove è stata inaugurata una targa per Iermano. L’omaggio alle due vittime della violenza politica e mafiosa è stato organizzato dall’associazione Libera, che ha coinvolto l’Istituto Alberghiero, l’Industriale e la Scuola Media “Bosco Lucarelli”. Il pensiero va anche a Tiziano Della Ratta ucciso lo stesso giorno, nel 2013,a Maddaloni.

Quel 27 aprile del 1982 era sindaco Antonio Pietrantonio, presente alla cerimonia, che la sera prima era stato l’ultimo a salutare l’assessore regionale in Viale Atlantici. Per ricordare è venuto anche Roberto Costanzo, padre politico di Delcogliano. Le parole più commoventi sono state pronunciate dalla moglie di Iermano, che porta sul petto una collana con la foto del marito. “I giovani non devono dimenticare Aldo e Delcogliano - ha detto la signora Angelina Zarro - erano partiti per loro, per tutta la città, erano animati da onestà e giustizia, per fare qualcosa di buono per Benevento”.

Per non dimenticare ci sono Felicita Delcogliano, sorella di Raffaele, e Carminantonio Iermano, figlio di Aldo, che all’epoca aveva vent’anni. Con Libera c’è l’Anpi con l’ex senatore Antonio Conte, ci sono rappresentanti delle cooperative sociali, i parroci don Michele e don Alessandro. L’insegna che indica il piazzale Aldo Iermano è stata scoperta da Marco, studente dell’Industriale. La sua storia è stata un po’ travagliata. La targa era già pronta cinque anni fa, ma per incuria fu dimenticata in un deposito, per sopravvenuti lavori di rifacimento dello spiazzo.

Con la felice conclusione di oggi, la città si arricchisce di un nuovo importante simbolo per la lotta alla mafia e alla violenza. “Dobbiamo combattere l’indifferenza - ha concluso Michele Martino, portavoce di Libera - coltivare i valori della legalità e dell’onestà. Solo così onoreremo concretamente la memoria di Aldo e Raffaele”. Poi una ragazza ha letto un pensiero di Peppino Impastato che invitava ad insegnare la bellezza ai giovani e la cerimonia è finita con la consegna della bandiera di Libera agli studenti.

ANTONIO ESPOSITO

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