Benevento 50 anni fa In primo piano

La popolazione beneventana raggiungeva le settantamila unità, la città si allargava verso nuove arterie, si inaugurava l’associazione “Amici del Museo del Sannio”, nasceva il Liceo Artistico nel capoluogo sannita, la Battaglia di Benevento celebrava i suoi settecento anni di storia, la Fidapa festeggiava il suo terzo anno sociale, moriva il pittore Nicola Ciletti…

Il 2017 è un anno particolare per le tante ricorrenze importanti concentrate al suo interno. Tra queste: i cinquecento anni della Riforma Protestante, i cento anni della Rivoluzione Russa, i cento della nascita di Kennedy, i cento della disfatta di Caporetto, i 50 anni della morte di Totò, i 30 anni della morte di Primo Levi, i 20 della morte di lady Diana, i 60 della prima Fiat Cinquecento in circolazione sulle strade italiane.

Ed anche Benevento, nell’anno 2017, può ricordare qualche evento importante del suo passato, senza andare troppo indietro nei secoli. Ma risalendo, appunto, a solo 50 anni fa…

Così, sfogliando in emeroteca i giornali del 1967, è possibile avere un quadro completo della vita cittadina e di tutto ciò che la animava. Perché anche la nostra città gode, quest’anno, di ricorrenze importanti, che i grandi e densi giornali dell’epoca ci aiutano a ricordare. Ricordi in ordine sparso sui quali la rivista Reportages Storia & Società, tra non molto, produrrà anche un suo videoclip, visitabile sul sito www.reportagesweb.wordpress.com

Ma intanto, cerchiamo di tratteggiare a grandi linee un quadro di quell’epoca non troppo lontana da noi. L’epoca in cui il beneventano doc, assiduo frequentatore di Corso Garibaldi, conosce una trasformazione antropologica per quanto riguarda le sue frequentazioni ed i suoi spostamenti. Infatti, Il Mattino del 18 novembre di quell’anno, scrive: «Nuovi rioni sono sorti dal dopoguerra ad oggi e, dove una volta era arida campagna, oggi sono stati costruiti complessi edilizi con ogni conforto.

Via Perasso è diventata il «salotto» dei beneventani ed ha preso il posto di Piazza Roma, destinata ormai a parcheggio di auto». Viale Mellusi e Rione Libertà si sono arricchiti di negozi e di nuovi edifici. Il primo ottobre di quell’anno, mentre è sindaco l’avvocato Pasquale Meomartini, grazie ad un’incisiva azione politico-amministrativa in città apre i battenti un nuovo istituto scolastico: si tratta del Liceo Artistico, realizzato con fondi ministeriali ed attivo dal primo ottobre.

In febbraio la stampa annuncia l’istituzione a Benevento di una sede staccata del Conservatorio di Musica di Napoli, con decorrenza dal 1º ottobre. Un altro bel colpo messo a segno dall’amministrazione guidata dall’avvocato Meomartini. Il quale, sempre quell’anno, sollecita la Soprintendenza alle Antichità ad effettuare i lavori di restauro del Teatro Romano. Il 14 febbraio 1967 Il Mattino scrive: «Come è noto il magnifico Teatro, dopo la restaurazione subì gravi danni nelle strutture del palcoscenico, per cui ne venne disposta la chiusura. Ritornato allo splendore esso ospitò compagnie di prim’ordine, solamente per poche stagioni ma, circa quattro anni or sono, serrò nuovamente i battenti.

Notevole e continuo è stato l’interessamento del sottosegretario Vetrone e delle altre autorità per sollecitare i lavori di ripristino del magnifico Teatro onde assicurare la continuazione degli spettacoli.

Dopo tanto silenzio, finalmente ritornerà a splendere il sole nel bellissimo Teatro Romano di Benevento».

Sempre a febbraio nasce l’associazione “Amici del Museo del Sannio”. Il prestigioso istituto culturale due anni prima dai Ministri dell’Istruzione e dell’Interno ha ottenuto lo statuto di «Museo Grande». Il Consiglio direttivo è composto da: avv. Giovanni Maria Napolitano; avv. Enrico Cerza; Presidente preside Rocco Maria Olivieri; dott. Andrea Ferrannini; preside Luigi Campese; prof. Mario Rotili, Direttore del Museo del Sannio; dott. Mario Pastore.

Nell’aprile dello stesso anno si spegne l’esistenza del grande pittore sannita Nicola Ciletti, le cui esequie sono descritte dalla stampa come «imponenti». Proprio l’anno prima Il Mattino aveva definito la moglie di Nicola Ciletti, Fryda, anch’ella dedita all’arte, «la più grande pittrice italiana».

In occasione dei settecento anni della Battaglia di Benevento, gli studiosi fanno ipotesi sulla sua esatta ubicazione e sul luogo di sepoltura di Manfredi, figlio dell’imperatore Federico II di Svevia. L’ipotesi più accreditata è che lo scontro sia avvenuto nella piana tra il Calore, i colli San Marco e San Vitale e il torrente Malecagna, fino al ponte della Maurella, attraverso il quale gli Svevi cercavano di fuggire mentre gli Angioini cercavano di entrare. In un articolo uscito su Il Mattino il 2 febbraio di quell’anno, è scritto: «L’ipotesi, noi possiamo dire la certezza dello Zazo che là fosse ubicato il porto della Maurella e che nella pianura ad esso antistante si sia svolta la battaglia è avvalorata dal ritrovamento (1929) d’un cimitero lungo l’attuale viale Principe di Napoli. Inoltre, se Carlo venne attraverso l’Alifano ed il Telesino non poteva che giungere in vista della città che dal lato della pianura di Roseto».

Il 6 luglio del ’67 viene firmato l’atto di acquisto dei locali dell’Ept a Via Nicola Sala, dove l’ente si trova tuttora. L’atto viene sottoscritto nei locali della Camera di Commercio, allora sede dell’Ept, dall’avv. Teseo Rabuano, che ne è il presidente. Per la ditta costruttrice firma il cav. Pellegrino De Sanctis. I nuovi locali costano 30 milioni di lire. I nuovi locali, più spaziosi dei precedenti, saranno trasferiti nei due anni successivi alla firma che sigla l’atto di acquisto.

E dal fronte femminile quali sono le novità? La più sostanziosa riguarda l’impegno nel sociale e nella promozione culturale ad opera della Fidapa, che quell’anno, a gennaio, inaugura il suo terzo anno sociale, presidente la dott.ssa Venere Prozzo. Presso gli scintillanti locali del Circolo Unione Sannita, di cui è presidente il grande ufficiale Pasquale Saponaro (che subentra al presidente uscente avv. Vincenzo Cardone), le fidapine seguono la conferenza inaugurale tenuta dalla giornalista e scrittrice Amalia Bordiga, la quale relaziona sulla figura e l’opera della poetessa sarda Grazia Deledda. Molte saranno le iniziative culturali di quell’anno, come lo sono state dei primi due e di quelli che verranno. Tra di esse vi saranno le conferenze del filosofo Giuseppe Cantillo (Napoli), dell’urologo Giovanni d’Antonio (Roma), di don Giovanni Giordano, che a marzo parlerà dei limiti e delle finalità delle sanzioni penali, e una del dott. Amedeo Longo, il quale a maggio terrà una conferenza sull’arte orafa nei secoli. Il nuovo anno sociale è inaugurato in dicembre, con la presenza della Presidente Nazionale Fidapa, Emma Gianturco. Ogni serata culturale si conclude come sempre con un raffinato cocktail offerto alle fidapine.

LUCIA GANGALE

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