Benevento Calcio, rinviato al 5 ottobre l'interrogatorio di Lucioni In primo piano
Era stato previsto per il 2 ottobre l'interrogatorio del capitano del Benevento Fabio Lucioni, ma ora tutto è stato spostato a giovedì 5 ottobre.
Il giocatore sarà assistito dall'avvocato cassazionista Saverio Sticchi Damiani, presidente onorario del Lecce ed esperto in diritto amministrativo ma soprattutto sportivo, mentre il Benevento si è affidato al legale napoletano Edoardo Chiacchio, altro profondo conoscitore di tutte le sfumature del diritto sportivo.
Tutto si svolgerà presso gli uffici di Nado Italia (National Antidoping Organization) con sede a Roma in via dei Gladiatori 21, che è l'organismo che esegue i controlli per conto del Coni e rispetto al quale negli ultimi tempi è diventato praticamente autonomo.
Per Lucioni si tratterà di una sorta di audizione interrogatorio, in cui potrà esporre le sue ragioni e spiegare quando, in che modo e su suggerimento di chi ha utilizzato la pomata Trofodermin, contenente la sostanza anabolizzante Clostebol, che rientra nella lista di quelle vietate dalla Wada, l'organizzazione mondiale antidoping.
Lucioni ha già pubblicamente dichiarato che l'applicazione della pomata incriminata gli è stata consigliata dal medico sociale (sono due quelli del Benevento, cioè Fuiano e Giorgione) per curare una escoriazione subita in allenamento prima della gara Benevento - Torino, e su questa strategia fonderà la propria difesa. Si punterà, quindi, sulla negligenza lieve, ascrivibile ad un peccato di superficialità commesso dal medico sociale (il Benevento non ha mai fatto sapere di chi si tratta) che rischia, a sua volta, una lunga (ed anche giusta) squalifica in quanto tesserato del Benevento Calcio.
A questo punto non resta che attendere l'udienza del 5 ottobre, ma sembra scontato che sia il giocatore che il medico sociale rischiano la squalifica.
Comunque, dopo l'appuntamento di giovedì 5 ottobre bisognerà attendere l'udienza innanzi al Tribunale Nazionale Antidoping, (dovrebbe riunirsi verso la fine di novembre) che emetterà la sentenza di primo grado. E solo allora ci sarà una semplice nota di biasimo senza squalifica (come tutti si augurano) oppure una sospensione che può andare da 2 a 4 anni.
Insomma, la buona fede del giocatore potrebbe anche essere tenuta in giusta considerazione ed a pagare, con la squalifica, potrebbe essere il medico sociale.