Calcio: è la settimana decisiva per il futuro del Benevento In primo piano

Senza ombra di dubbio quella che inizia lunedi' sara' certamente la settimana decisiva per il futuro del Benevento. Questo innanzitutto sotto il profilo societario ma anche per quanto riguarda i risvolti tecnici, legati soprattutto a chi dovrà sedere sulla panchina giallorossa nel primo torneo di serie B, conquistata, non dobbiamo mai dimenticarlo, dopo lunghi 87 anni di attesa.

E c’è da dire che nell’ultimo fine settimana qualcosa si è smosso sotto il profilo societario, soprattutto sotto la spinta del tifo organizzato, preoccupato per la pericolosa fase di stallo e che ha invitato a boicottare gli abbonamenti. Invito che è stato accolto, dal momento che nelle giornate di giovedì, venerdì e sabato praticamente nessuno si è abbonato. Così la quota raggiunta si è fermata ai poco più di 600, mentre nei primi giorni si era notato un grande entusiasmo. Insomma, i tifosi restano in attesa che la situazione societaria si chiarisca, mentre continuano a chiedere a gran voce il ritorno di Vigorito ai vertici della società con l’addio di Pallotta.

Ed a dire la verità soprattutto venerdì scorso qualcosa si è mosso dopo il preoccupante silenzio.

Nella sede di via Santa Colomba Pallotta e Vigorito hanno avuto un primo, lungo, faccia a faccia per cercare di arrivare ad una soluzione che  accontenti entrambi, a partire dalle esigenze di chi sarebbe disposto ad uscire dalla società, ottenendo, però, il massimo beneficio possibile.  Alla fine del lungo summit nessuna decisione definitiva, si continua a trattare, ma certamente nei primi giorni della prossima settimana qualcosa di certo verrà fuori.

Comunque, a quanto sembra, Vigorito sarebbe ritornato in possesso di un primo 50% delle quote societarie, de ora ci potrebbero essere tutte le condizioni per diventare nuovamente il “padrone” del Benevento. Qualcuno, anzi, afferma, che tutto potrebbe concludersi nella giornata di martedì, e che mercoledì, o al massimo giovedì, ci potrebbe essere una conferenza stampa dello stesso Vigorito per annunciare non soltanto la novità, ma anche la riconferma di Auteri, che, intanto, è ritornato a Benevento e sta seguendo passo passo l’evolversi della situazione. Non si riesce a capire, almeno per ora, se Pallotta continerà ad essere socio di minoranza.

Insomma le voci di dentro fanno sapere che la svolta attesa dagli sportivi e dall’intera città tra qualche giorno potrebbe esserci, anche perché dietro la porta ci sono scadenze improcrastinabili. Entro il 24 giugno dovranno essere pagati gli stipendi relativi ai mesi di marzo, aprile e maggio, e l’ammontare non è indifferente. E nella stessa giornata dovrà essere presentata alla Co.Vi.So.C  una dichiarazione attestantel’avvenuto pagamento degli emolumenti(a tesserati, dipendenti e collaboratori) con le necessarie liberatorie. Poi, entro il 30 giugno bisognerà presentare la domanda di ammissione al campionato, con la relativa fidejussione di 300mila euro e depositare  alla Co.Vi.So.C copia del bilancio di esercizio 2015 e la documentazione attestante il pagamento delle ritenute Irpef ed Inps.

Come si vede tutti adempimenti importanti e costosi e proprio per questo è importante che in pochi giorni venga fatta chiarezza sulla struttura societaria. Soltanto dopo si potrà cominciare a parlare della nuova squadra, al di là di tutti gli incontri che Di Somma nei giorni scorsi ha avuto a Milano.

Una sola cosa di positivo in questo momento c’è. Vanno avanti speditamente i lavori allo stadio “Vigorito”, così come disposto dall’Ispettore della Lega che ha fatto visita allo stadio. Entro i primi giorni della prossima settimana la società dovrà comunicare alla Lega la piena disponibilità della struttura, oppure una sede alternativa dove dover disputare la gare casalinghe. Ma sotto questo profilo problemi non ne dovrebbero sorgere. Naturalmente, è inutile dire che i lavori sono stati fatti tutti dalla società. Del resto, in questo particolare momento, sperare nell’aiuto del Comune era praticamente impossibile. Non ci ha pensato negli anni passati, figuriamoci ora!

GINO PESCITELLI

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