Calcio, per il Benevento un monday night difficile e decisivo In primo piano

Questa sera (fischio d'inizio alle 20.45) Hellas Verona e Benevento saranno chiamate ad una gara difficile ed importante, considerata la difficile situazione di classifica di entrambe le squadre.

Indubbiamente un po' meglio se la passa il Verona che qualche punticino l'ha conquistato, mentre i giallorossi chiudono la graduatoria con 0 punti, e tantissime reti subite (ben 18 contro le sole due reti messe a segno) nelle prime sette giornate. Sono numeri veramente deficitari per una squadra che fino ad ora è mancata di personalità, oltre alle tante carenze a livello di esperienza.

C'è da dire nell'ultima gara, quella contro l'Inter, prima della sosta si è visto un Benevento in via di miglioramento, e bisognerà vedere se questa sera le cose positive viste contro i nerazzurri verranno confermate.

Alle difficoltà oggettive della squadra dobbiamo aggiungere che l'undici veronese di Pecchia parte favorito non soltanto perché giocherà in casa, ma soprattutto perché è reduce da una buona prestazione contro il Torino, con la conquista di un importante pareggio.

I giallorossi sono reduci da due settimane di ritiro, e negli ultimi allenamenti disputati a Paduli non è che poi abbiano dimostrato di aver completamente superato il periodo negativo. Per questo Baroni nella conferenza stampa di metà settimana ha affermato che a Verona occorrerà spirito e tanto sacrificio, ma soprattutto ci vorrà una gara gagliarda come lo scorso anno quando i giallorossi riuscirono a conquistare un importante pareggio.

Per la gara di questa sera l'allenatore toscano ha perso nuovamente D'Alessandro (che contro l'Inter era stato il migliore in campo) e non è riuscito a recuperare neanche Costa, importante in difesa per la sua esperienza vista anche l'assenza di Lucioni. Tra i convocati c'è invece Ciciretti, ma è difficile che possa essere usato dal primo minuto considerata la lunga assenza.

Così, i centrali difensivi dovrebbero essere Antei e Djimsiti (che contro l'Inter non ha giocato tanto male), con Venuti e Letizia (o De Chiara) sulle fasce. Anche a Verona certamente l'allenatore schiererà la squadra con il 4-3-3 con un centrocampo che dovrebbe essere formato da Cataldi, Viola e Memushaj, mentre Chibsah dovrebbe partire dalla panchina. Sulle fasce alte dovrebbero essere utilizzati Lombardo e Parigini (reduce da una buona prestazione  nell'Under 21), mentre sarà centralmente Iemmello la punta centrale.

Questo l'undici che dovrebbe affrontare l'Hellas Verona, con Ciciretti che potrebbe giocare una parte di partita.

Anche per l'allenatore veronese molte preoccupazioni sulla squadra da schierare, considerata l'assenza di Seculin per squalifica ed il fatto che Heurtaux è in forte dubbio. Comunque certamente Pecchia utilizzerà il 4-3-3, per cui la partita dovrebbe risultare abbastanza gradevole.

Sanniti e scaligeri si affrontano per la terza volta. Oltre ad una gara in Coppa Italia nella stagione '84/85 con la vittoria del Verona per 4-2 bisogna considerare le due gare in serie B dello scorso torneo, con una vittoria del Benevento al “Vigorito” per 2-0 ed il pareggio al “Bentegodi” per 2-2.

Per dirigere la difficile gara di questa sera è stato designato Marco Di Bello di Brindisi, che si avvarrà degli assistenti di linea Matteo Paseri di Gubbio e Matteo Bottiglieri di Terni, IV uomo Francesco Paolo Saia di Trieste addetti al VAR Piero Giacomelli di Tieste e Lorenzo Illuzzi di Molfetta.

Il direttore di gara di Brindisi è un nono anno, e dirige gare in serie A da sette anni, con 61 gare ed uno score di 32 successi delle squadre di casa, 16 pareggi e 13 successi delle compagini trasferta, 23 rigori concessi e 2 espulsi. In totale nella sua carriera ha diretto 150 gare, con 66 successi delle squadre di casa, 46 pareggi e 38 successi esterni, 42 rigori concessi e 47 espulsi. Sono tre i precedenti con il Benevento con due vittorie contro Gela e Lucchese ed un pareggio a Castellamare di Stabia. Dodici, invece, i precedenti con l'Hellas Verona, con 7 vittorie, 4 pareggi ed una sola sconfitta.

GINO PESCITELLI

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