Calcio Serie A: un tiro di Vitor Hugo decide la sfida surreale tra Viola e Strega In primo piano

Alla fine, come un po’ tutti avevano previsto, è stata la Fiorentina a trarre vantaggio dall’ambiente in cui si è giocato la gara tra la “viola” ed i giallorossi sanniti.

Del resto già alla vigilia mister De Zerbi aveva capito che il suo Benevento sarebbe stato penalizzato dal clima in cui la partita si sarebbe giocata, e proprio per questo avrebbe preferito un rinvio, ed alla fine ha avuto ragione. 

Tutta Firenze si è stretta intorno alla squadra in ricordo di Astori, i giocatori hanno dimenticato i brutti giorni trascorsi raddoppiando gli sforzi per dedicare la vittoria al capitano tragicamente scomparso, ed i circa 2.000 beneventani presenti sugli spalti del “Franchi” poco hanno potuto fare per dare una mano a Sagna a compagni. Insomma, la “sfida triste” è stata tutta in favore dell’undici di Pioli.

Questo anche se il Benevento, almeno nel secondo tempo, non ha demeritato, dopo essere andato quasi in trance nei primi 45’, ed aver permesso a Vitor Hugo di mettere il pallone alle spalle di Puggioni sul solito calcio piazzato e la “dormita” della difesa, ancora una volta schierata a zona e non ad uomo. Insomma, si sono ripetuti i soliti errori  che hanno portato alla ennesima sconfitta esterna (il Benevento, non dobbiamo dimenticarlo, non ha ancora conquistato punti lontano dal “Vigorito”.

Subito il gol Sagna e compagni con difficoltà sono riusciti a riprendersi,  senz’altro l’ambiente molto caldo li ha condizionati, e soltanto nei secondi 45’ sono venuti fuori, riversandosi nella metà campo della Fiorentina. Insomma un buon secondo tempo quello disputato dall’undici di De Zerbi,  con tante occasioni sprecate per poco, numerosi calci d’angolo conquistati ed anche un clamoroso palo colpito da Coda. Forse per la ripresa disputata il Benevento il pareggio l’avrebbe anche meritato. E resta una sola soddisfazione: di aver onorato la giornata dedicata ad Astori, anche se questo conta davvero poco.

Qualche novità nell’undici iniziale schierato da De Zerbi. Innanzitutto ha dato la possibilità a Venuti di giocare innanzi al suo pubblico (lui fiorentino doc) lasciando in panchina Letizia, poi il centrocampo a tre formato da Cataldi, Djuricic e Lombardi, con Memushaj in panchina. Per il resto tutto come previsto, con Dijmsiti e Tosca centrali, Somma (con la fascia di capitano) sulla fascia destra, Guilherme e Brignola  sulle fasce alte con Coda unica punta. Ad inizio di ripresa Del Pinto è subentrato per Brignola, poi sono entrati Parigini per Djuricic e Diabatè per Lombardi. Indubbiamente qualche miglioramento c’è stato ma non è stato sufficiente, anche se il Benevento non ha demeritato.

Ora c’è la gara di domenica contro il Cagliari dell’ex Cragno, ma c’è da dire che i risultati ottenuti nella nona giornata di ritorno (vittorie di Crotone ed Hellas Verona, pareggio tra Sassuolo e Spal) hanno contribuito a spegnere, forse in modo definitivo, la tenue fiammella ancora accesa sulla possibilità di mantenere la massima serie. Non resta che prenderne atto, anche se dispiace.

GINO PESCITELLI

Foto Agenzia Russo 

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