Comunali - Ucci: 'Mi candido per permettere ai nostri giovani di lavorare in maniera dignitosa' In primo piano

In una sala conferenze stracolma, si e' svolto ieri all'Hotel President di Benevento l'incontro La citta' di tutti contro la citta' di pochi.

Ha introdotto i lavori Jean Pierre El Kozeh: “Il processo culturale avviato da Pietrantonio, Viespoli e D’Alessandro è stato interrotto da chi ora si candida a sindaco e per dieci anni ha fatto l’assessore alla cultura usandola per fare propaganda dimenticandosi che stiamo rinunciando al nostro patrimonio identitario e quando una comunità dimentica, la propria eredità storica è una città morta. Qualsiasi cosa noi oggi faremo vincere o perdere ne è valsa la pena, abbiamo costruito un progetto importante con i giovani, che hanno in mano il futuro di questa città”.

All’intervento di El Kozeh è seguita la testimonianza di professionisti rappresentanti di diversi comparti della società civile. Ognuno di loro ha spiegato i motivi per cui il 5 giugno sceglierà di votare La Città di Tutti.

Luca Cavalli studente del liceo Rummo, ex presidente della consulta degli studenti, così si è espresso: “Un giovane di 19 non deve pensare di votare il male minore o di non esprimere la propria preferenza. Ho scelto la Città di Tutti perché vedo in queste persone una valida alternativa”.

Maria Rosaria Castiello, laureata in Biologia ha dichiarato: “L’Università non ha bisogno di essere dimenticata ma di essere rilanciata. Non è patrimonio politico ma della città, e sono convinta che le energie positive racchiuse in questa lista sapranno valorizzarla al meglio”.

Renato De Rienzo, invece, ex segretario comunale ha sostenuto: “Ucci è un sindaco di tutti capace di parlare alle persone, di capirne i problemi”.

Nicla Ielmo, medico Asl ha affermato: “Riconosco nel candidato della Città di Tutti la serietà, e la capacità di assumersi delle responsabilità”.

Per Pierluigi D’Ambrosio, imprenditore: “Ucci, non è un uomo dell’apparato, è una persona pulita onesta, libera che si mette in gioco per il bene della città”.

La parola, poi, è passata al presidente di Mezzogiorno Nazionale Pasquale Viespoli: “Benevento deve aprirsi al confronto ci sono grandi emergenze che vanno affrontate con capacità di Governo e la crisi non è una giustificazione. Potrei portare tante occasioni mancate, non siamo stati capaci di affrontare ad esempio il nodo rifiuti. Questo evidenzia la politica dell’orticello, di chi vuole difendere i propri interessi, a scapito dei lavoratori. Viviamo in una città degradata con una tassa dei rifiuti che è la più alta in percentuale e le “facce toste” che rivendicano un record di raccolta differenziata. Non sono capaci ad amministrare, strutturalmente il centro sinistra ha costruito il governo dei mediocri. Mastella, De Caro non sono estranei al modus operandi di questa città, rappresentano la borghesia improduttiva che non vuole misurarsi col merito”.

Le conclusioni sono state affidate al candidato sindaco, Gianfranco Ucci: “La presenza di tutte queste persone mi dice che un primo obiettivo è stato raggiunto: creare l’entusiasmo del cambiamento. Chi si propone di guidare i processi di questa città deve essere serio e dire le verità. Sui i conti del comune per esempio, chiamarli opachi è un eufemismo. Abbiamo chiesto un giorno della trasparenza una verifica seria per evitare di condizionare il futuro di tanti giovani presenti. Non abbiamo ricevuto risposta. Bisogna poi intervenire partendo da un centro storico desertificato sul piano commerciale, per una totale assenza di una adeguata politica di settore. Rilanciare il commercio parallelamente a iniziative di turismo legate ad esempio alla scrittura beneventana, magari organizzando un festival collegato a eventi mirati a promuovere il brand Strega. Siamo gli unici veramente liberi di poter tutelare il nostro territorio del Vecchio né tanto meno Mastella con la presenza politicamente ingombrante dell’Udc irpino de mitiano. Mi candido per permettere ai nostri giovani di lavorare in maniera dignitosa non alla mercé del politico di turno oppure in cooperative nate per sfruttare il bisogno”.

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