Comunali 2016, ritrovata unità del Pd per Del Vecchio... ma quanto durerà? In primo piano

Il Partito Democratico ha celebrato la ritrovata unita' al Piccolo Teatro Liberta'. Tutti insieme appassionatamente, il segretario provinciale Carmine Valentino, quello cittadino, Marcello Palladino, il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, il sindaco uscente Fausto Pepe e quello aspirante, Raffaele Del Vecchio, hanno illustrato il nuovo progetto politico che intendono proporre alla cittàdi Benevento.

“Il Pd ha dimostrato la capacità di fare sintesi  - ha detto De Caro - ora lavoriamo per tagliare il traguardo il 5 giugno. Credo che sia alla nostra portata. Dagli altri non sento parlare di problemi e contenuti. Qualcuno cerca di avvelenare i pozzi  con denunce di fantomatici condizionamenti del voto.Abbiamo fatto politica sempre con onestà e correttezza.Chi sa parli,chi non sa,taccia. C’è chi preferisce non confrontarsi con altri candidati. Per me sarebbe utile un confronto pubblico anche a Piazza Risorgimento. Noi rifiutiamo l’insulto e la politica spettacolo”.

Dall’incontro al Rione Libertà è scaturita l’esigenza di fare un’operazione verità sugli anni del centrosinistra al governo della città. Il quadro politico è cambiato. Le risorse sono state tagliate del 40 per cento. Gli ultimi cinque anni sono stati profondamente sconvolti dalla crisi economica nazionale. “Siamo ancora qua - ha rilevato il sindaco uscente - quando arrivai a Palazzo Mosti trovai tante opere abbandonate, alcune le abbiamo completate, altre ancora no, per i contratti capestro e la mancanza di fondi. Proprio oggi ordinerò il sequestro del Malies,che altri amministratori affidarono in gestione ad imprenditori casertani, che lo hanno lasciato nel degrado. Per laSpina Verde aspettiamo laregione che deve sbloccare il collaudo finale”.

La sida di Pepe continuerà, perché guiderà la lista dei “Democratici-Lealtà per Benevento”, collegata con Del Vecchio. Il sindaco ha descritto le condizioni economiche e sociali della città, le difficoltà delle aziende comunali, le opere partite con la rigenerazione urbana del programma “Piu Europa”.

“A Pasqua abbiamo avuto mille turisti - ha affermato Pepe - oggi c’è la visita del Touring Club. Qui si fanno  congressi nazionali. Per la cultura abbiamo finanziato l’Ipogeo del Duomo, aperto l’arena dell’Arco del Sacramento, conquistato la pietra miliare del riconoscimento Unesco. A chi ha la memoria troppo corta ricordiamo cheabbiamo dovuto pagare 70 milioni di euro per i debiti contratti dalle precedenti amministrazioni. Tra questi c’erano anche quelli per i suoli dei quartieri popolari Pacevecchia e Capodimonte, mai saldati. Potevamo fare meglio. Abbiamo fatto tanti errori. Il comune ha subito tagli per 50 milioni di euro. Comunque abbiamo garantito gli stessi servizi. Non c’era un’aiuola dotata di un impianto per l’irrigazione. Abbiamo realizzato lo scolmatore a Via Napoli ed oggi abbiamo i finanziamenti per il depuratore”.

La competizione elettorale si svolge in un contesto difficile. Il Pd vuole mettere in campo nuove idee ed energie. Da De Caro a Pepe è scattato per questo l’appello a scendere in campo tutti, dagli assessori ai consiglieri uscenti. Il candidato sindaco Raffaele Del Vecchio ha sottolineato l’importanza della filiera istituzionale con la regione ed il governo nazionale. “Immagino una città intercomunale di 100 mila abitanti - ha proposto Del Vecchio - per la realizzare la “Città della Bellezza e del Gusto”. Oggi Benevento dispone di nuovi spazi per la cultura, dal Piccolo Teatro Libertà all’Auditorium di San Vittorio. Nel mio piano strategico è centrale la lotta alle nuove povertà. I Cinque Stelle promettono onestà, ma questa è una “merce” che garantisco già io. Sfido tutti i candidati sindaci ad un confronto pubblico”.

Nel dibattito è rimbalzata la polemica per l’ordinanza del sindaco che vieta la vendita del libro del figlio di Totò Riina, che ha avuto una risonanza nazionale. “Il mio è stato un gesto simbolico - ha concluso Pepe - per richiamare l’attenzione sulla mafia,come antistato e cancro del paese,che uccide la libertà.Propongo di tenere a Benevento un Premio per editori e scrittori antimafia.Quell’ordinanza non la ritirerò mai. Qualcuno ha tirato in balle le mie vicende giudiziarie. Ma io sono finito sotto inchiesta per atti collegati alla soluzione dei problemi della città”.

ANTONIO ESPOSITO

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