Consegnato al Ct della Nazionale di calcio Cesare Prandelli il premio Enzo Bearzot realizzato dall'artista Ferrante In primo piano

Il premio Enzo Bearzot, dedicato al mitico allenatore della Nazionale italiana di Calcio Campione del mondo nel 1982, consistente in un bronzo realizzato dal maestro sannita d’adozione Mario Ferrante, è stato consegnato a Cesare Prandelli, attuale Commissario tecnico della Nazionale nel corso di una cerimonia svoltasi a Bologna al Palazzo “Re Enzo”.

Il Premio Bearzot, promosso dall’Unione Sportiva ACLI, è stato attribuito da una Giuria presieduta da Giancarlo Abete, presidente FIGC, e composta da: Pier Carlo Presutti, direttore ANSA, Bruno Pizzul, giornalista, Matteo Marani del “Guerin Sportivo”, e Alberto Cerruti della “Gazzetta dello sport”.

La cerimonia di consegna del Premio, presentata dal giornalista Enrico Varriale e curata da Antonio Meola, vice presidente nazionale delle USAcli, si è svolta nel capoluogo regionale dell’Emilia Romagna in occasione dell’Assemblea organizzativa e programmatica dell’Unione Sportiva Acli, alla presenza del presidente del CONI Gianni Petrucci, dello stesso Abete, di Don Luigi Ciotti, dell’on. Maurizio Paniz, del presidente nazionale USAcli Marco Galdiolo.

A rappresentare la Provincia di Benevento e il Sannio alla consegna dell’altorilievo del Ferrante del peso di 5 chili erano: il consigliere provinciale delegato allo sport, Giuseppe Lamparelli, la dirigente dell’ente alle Relazioni Istituzionali, Irma Di Donato; il giornalista, saggista e poeta Alberto Abbuonandi.

La motivazione del Premio è stata la seguente: “Per le sue qualità morali e umane, per i principi etici e cristiani, sempre perseguiti da quando era allenatore di club, e ora anche in Nazionale. Cesare Prandelli ha trasmesso valori educativi ai giovani finalizzati alla creazione di un gruppo serio e coeso, che é stato anche il filo conduttore della vita di Bearzot. Per tutto questo suo degno erede. Mancano ancora pipa e una 'notte magica', ma visto che negli stadi non si può più fumare ci accontenteremo della seconda”.

Quest’ultimo passaggio della motivazione faceva riferimento ad alcune delle componenti dell’altorilievo del Ferrante, che sul margine sinistro reca proprio incisa la scritta: “Aspettando un gol”. Come ha spiegato Abbuonandi illustrando il bronzo: “L’altorilievo non vuole evocare il personaggio Bearzot soltanto da un punto di vista figurativo concettuale e filosofico. Del personaggio rimangono il simbolo, la pipa, e lo strumento che lo ha reso celebre a noi, il pallone, che per eccellenza, rappresenta anche il simbolo del giuoco. L’elemento narrativo, che genera le linee di composizione a spirale (tipico del Ferrante) diventa così lo stadio con il pubblico, in un vortice che suggerisce il moto dell’infinito che il pallone stesso rappresenta. E il risultato ottimale, che l’artista raggiunge, converge nell’idea dell’uomo/sportivo Bearzot, coinvolgente e appassionato interprete di un sicuro esempio da tramandare”.

 

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