Consiglio provinciale a Sassinoro. ''Gestiamo in misura autosufficiente il ciclo dei rifiuti'' In primo piano

Si è riunito oggi, come annunciato, il Consiglio provinciale di Benevento, convocato presso la Palestra Comunale alla via Casale Valle in Sassinoro, per discutere sull’ordine del giorno: “Insediamento dell’Impianto di Rifiuti nel Territorio del Comune di Sassinoro - Parere Contrario”.

Erano presenti numerosi cittadini di Sassinoro e dei comuni viciniori anche della Regione Molise, i Comitati Civici della “Mamme di Sassinoro” e “Rispetto e Tutela del territorio” di Sassinoro, il senatore Danila De Lucia, l’on. Pasquale Maglione, il consigliere regionale della Campania Erasmo Mortaruolo, il presidente della Provincia di Campobasso e sindaco del capoluogo molisano Antonio Battista, numerosi sindaci del Molise e del comprensorio dell’Alto Tammaro, il presidente della Comunità Montana Alto Tammaro Antonio Di Maria.

Claudio Ricci ha introdotto i lavori del Consiglio ricordando che tutta la Provincia di Benevento, insieme a quella della vicina Regione molisana, si sente vicina alla comunità di Sassinoro. Il presidente ha poi precisato di voler dividere in due parti i lavori dello stesso Consiglio: una prima parte dedicata ai lavori dello stesso Consiglio secondo le formalità di rito; una seconda parte invece dedicata ad una seduta aperta agli interventi delle Autorità presenti.

Quindi, il presidente della Provincia ha ricordato, per quanto riguarda i lavori del Consiglio provinciale: “Noi abbiamo già manifestato il nostro fermo dissenso nei confronti di una violenza che si vuole fare al territorio dell’Alto Tammaro e che è stata decisa al termine di alcune Conferenze di Servizio svoltesi in Regione Campania. Oggi siamo qui per ribadire nel modo più forte e solenne la nostra contrarietà come Provincia ma anche comune comunità locale”.

Il vice segretario generale Libera Del Grosso ha letto dunque la proposta di delibera del Consiglio Provinciale da sottoporre al voto del Consiglio. Nel documento vengono ricordate le tappe della vicenda del proposto insediamento, le incongruenze della documentazione alla base dei Decreti regionali di concessione (mancata convocazione dell’Ato rifiuti e soprattutto carenze procedurali e tecniche, testimoniate dalla stessa Commissione ambiente del Consiglio regionale riunitasi sull’argomento) ed infine viene richiesta la revoca “ad horas” dei provvedimenti autorizzatori.

Si è dunque aperto il dibattito.

Ha preso dunque la parola il sindaco di Sassinoro, Pasqualino Cusano, che, nel prendere atto con favore la stessa seduta del Consiglio nella sua città ed il documento proposto in discussione, ha richiesto che fossero inviati tutti gli atti della vicenda in Procura della Repubblica; fosse rafforzata la materia di appartenenza del Comune nel corridoio del Parco regionale del Matese ed ha chiesto che fossero interessati sull’argomento specifico sia la Regione Campania che la Regione Molise per la immediata perimetrazione dell’istituendo Parco e, comunque, tutelando sin d’ora in maniera adeguata i Comuni che faranno parte del Parco medesimo da insediamenti contrastanti con la finalità della tutela territoriale. Il sindaco ha quindi richiesto che fosse sottolineato in delibera la questione della tutela del comparto dell’agroalimentare che si troverebbe ad essere investito assai negativamente dall’insediamento di compostaggio essendo allocato a poche decine di metri di distanza.

E’ stato quindi richiesto da parte dell’ex vice presidente della Regione Molise Rosario De Matteis di interessare formalmente in delibera della vicenda il Ministero dell’Ambiente.

Il consigliere provinciale delegato alle politiche ambientali Giuseppe Ruggiero ha posto la questione dell’autosufficienza di ciascuna Provincia in materia di delega alla gestione del ciclo rifiuti. Egli infatti ha ricordato come troppo spesso in passato il Sannio abbia dovuto mostrare “sensibilità” nei confronti degli altri territori: in effetti, si continua a pagare da parte dei cittadini sanniti la bonifica delle discariche dismesse costituite da rifiuti conferiti da altre Province. Occorre infine, ha concluso Ruggiero, definire nuovamente la figura giuridiche dell’Ato rifiuti.

Il consigliere provinciale Carmine Montella ha concordato sulla necessità di giungere all’autosufficienza provinciale della gestione del ciclo rifiuti ed ha ricordato come in passato si siano verificate decisioni calate dall’alto per gli insediamenti degli impianti dei rifiuti a carattere e dimensione regionale.

Il consigliere provinciale Giuseppe Di Cerbo ha sottolineato la necessità di esprimere un’azione forte, d’intesa con la Regione Molise, nei confronti della Regione Campania e segnatamente nei confronti dell’assessore Bonavitocola, delegato all’ambiente, per contrastare l’insediamento.

Il consigliere provinciale Giuseppe Bozzuto ha egnalato la incongruenza di un doppione a Sassinoro di un impianto già deciso presso lo Stir di Casalduni. Ha anche ricordato le violenze patite dal territorio in materia di insediamento di eolico, a testimonianza del fatto che i rappresentanti delle Istituzioni locali non riescono ad incidere per la rappresentanza dei territorio a ragione di decisioni calate dall’alto.

Il Consigliere provinciale Renato Lombardi ha ricordato come la Carta Europea del Paesaggio del 2000 coinvolgeva direttamente il potere di decisione da parte dei cittadini dei territori interessati. Ha ribadito la necessità di gestire in misura autosufficiente il ciclo dei rifiuti.

Il consigliere provinciale Giovanni Campobasso, nel ricordare l’insediamento di discarica di Tre Ponti di Montesarchio, suo comune di residenza, da 450mila tonnellate di rifiuti indifferenziati provenienti da altre aree regionali, dovendone pagare tutte le conseguenze (fiscalità ed inquinamento su tutte) ed ha espresso la solidarietà ai cittadini di Sassinoro.

Il vice presidente della Provincia Francesco Maria Rubano ha sottolineato la opportunità di intercettare da parte del Consiglio provinciale la volontà popolare in relazione alle istanze del territorio.

Il presidente del Comitato Civico Nicola Zacchino ha ribadito tutte le contrarietà di natura giuridica, geologica, ambientale, tecnico, istituzionale della gente di Sassinoro all’insediamento dell’impianto di compostaggio da parte di un privato che persegue ovviamente interessi privati e non pubblici. L’insediamento non sarebbe dannoso solo per la città di Sassinoro, ma anche per l’intera popolazione sannita a valle della diga di Campolattaro, alimentata dal fiume Tammaro. Ha ribadito la volontà di non demordere di fronte alle difficoltà e di volersi opporre in tutte le sedi al minacciato insediamento.

E’ quindi terminato il dibattito ed è stata eseguita la votazione per appello nominale da parte del Consiglio provinciale la mozione proposta dal presidente della Provincia che è stata votata all’unanimità. Ancora all’unanimità è stata approvata anche la immediata esecutività.

Si è dunque passati alla seconda parte dei lavori della riunione.

Ha preso la parola il ‘residente della Provincia e sindaco di Campobasso Antonio Battista, il quale ha richiamato le responsabilità politiche ed istituzionali da parte della Provincia da lui rappresentata ma anche della Regione Molise, perché l’insediamento di Sassinoro avrà pesanti ripercussioni su un territorio vastissimo superando i confini amministrativi. Ha annunciato di aver interessato della vicenda la deputazione politica e parlamentare del Molise per sollecitare ogni azione di contrasto politico-amministrativo.

La sen. Danila De Lucia ha confermato con forza la sua totale contrarietà all’insediamento che violenterebbe un sito ancora incontaminato.

L’on. Pasquale Maglione ha sottolineato l’unitarietà di intenti sulla vicenda al di là degli schieramenti politici al di là e al di qua del confine regionale della Campania e che si è manifestata a tutti i livelli anche in Consiglio regionale campano, come ha dimostrato il presidente della Commissione ambiente regionale campano. Ha sottolineato le problematiche operative che registra l’Ato e che necessita di un ripensamento della legge istitutiva. Ha rimarcato infine la necessità che il territorio delle aree interne sannite venga preservato dalle aggressioni da parte di altri territori.

Il consigliere regionale Erasmo Mortaruolo ha sottolineato di aver già richiesto, dopo le riunioni della Commissione Ambiente, la revoca dei provvedimenti regionali sopratutto in relazione al fatto che precedenti autorizzazioni comunali in ordine ad un piccolo impianto di trattamento del compost sono “come transitati” verso un mega impianto da 22mila tonnellate a carattere sovraregionale. Mortaruolo ha ricordato che gli atti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica, infine riconoscendo le difficoltà operative dell’Ato rifiuti che impongono la necessità dell’introduzione del principio di sussidiarietà, dunque sollecitando l’intervento delle Istituzioni locali provinciali.

Il presidente della Comunità Montana Alto Tammaro Antonio Di Maria ha dato atto della bella pagina politica scritta oggi dal Consiglio provinciale di Benevento; ha invocato l’intervento diretto ed immediato del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ed ha comunicato di aver provveduto a presentare ricorso alla Magistratura amministrativa avverso l'impianto, anche se si è augurato che sia la politica a risolvere i problemi senza lasciare un territorio nelle mani di un privato con la rinuncia di fatto delle Istituzioni al governo del territorio.

Il vice sindaco di Morcone Ferdinando Piscopo ha sottolineato la contrarietà della sua città e dei suoi abitanti ed ha chiesto che sia convocata in regione un incontro formale con il presidente della Regione ed il suo assessore delegato all’ambiente.

Il sindaco di Casalduni Pasquale Iacovella ha ricordato le criticità che costituisce per il proprio territorio l’insediamento dello Stir e degli insediamenti di ecoballe, vicini allo stesso, fermi da oltre 14 anni e questo comporta per la propria cittadinanza un vertiginoso picco di aumento delle morti da tumore. Ha Chiesto anche il blocco dell’insediamento del biodigestore a Casalduni che deve essere realizzato a cura della Provincia.

Il presidente della Provincia Cluadio Ricci ha quindi voluto replicare agli interventi. Rivolgendosi in particolare alla deputazione parlamentare presente ha chiesto di normalizzare finalmente l’ordinamento degli enti locali perché oggi, soprattutto dopo il risultato referendario del 4 dicembre 2016, si trova in una fase di difficilissima gestione per leggi che si contraddicono tra loro e che sono peraltro monche. Quanto allo Stir di Casalduni, che la Provincia gestisce attraverso la Samte per disposizione di una legge dello Stato del 2009 (che proclamava la fine dell’emergenza rifiuti), Ricci ha ricordato come la Regione Campania ha concesso un finanziamento per migliorare le strutture operative dell’impianto di trattamento di Casalduni, razionalizzando gli interventi. Ha riconosciuto che lo Stir di Casalduni deve essere migliorato facendo meno danni possibili

Michele Pietraroia, componente della Commissione regionale all’Ambiente della Regione Molise, ha sottolineato come periodicamente si tenti di aggredire un territorio ritenuto marginale perché di confine, snaturandone le caratteristiche peculiari e le potenzialità e ricchezze. Pietraoria ha ricordato come la Regione Campania abbia deciso in difformità di numerose norme e delle indicazioni del Ministero dell’Ambiente. Questo induce a ritenere che vi sia anche una responsabilità politica oltre che amministrativa. Ha quindi promesso la totale vicinanza alle popolazioni locali ed ha assicurato che la Regione Molise non lascerà mai solo Sassinoro.

Ricci concludendo la seduta ha significativamente detto: “Abbiamo finito oggi, ma andiamo ad iniziare questa battaglia in altre sedi”.

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