Fake news e diritto all'oblio, De Girolamo alla stampa sannita: 'La mia proposta di legge nasce per tutelare i nostri figli' In primo piano

'Uno studio ponderato per una legge che nasce con il cuore di madre', così la deputata di Forza Italia Nunzia De Girolamo ha definito - al cospetto della stampa sannita e non solo - la proposta di legge, di cui è prima firmataria, concernente il divieto dell'anonimato online e il diritto all'oblio.

Composto di due articoli, il disegno di legge, presentato qualche settimana fa a Montecitorio, è stato illustrato dalla stessa parlamentare alle oltre 150 'penne' durante il corso di formazione professionale dei giornalisti dal titolo 'Il diritto all'oblio' svoltosi presso la Sala di Rappresentanza del Dipartimento Demm dell'Unisannio.

Un tema di stringente attualità che ha catturato tutto l'uditorio, ma… come è nata l'idea di disciplinare l'uso di internet?

La lampadina della Nunzia nazionale si è accesa quando un giorno ha scoperto - grazie ad un'amica che ha una figlia tredicenne - ThisCrush, social parallelo a Instagram su cui vengono postati in forma anonima contenuti violenti o a sfondo sessuale.

'Tanta gente adulta si maschera dietro questo social per adescare i ragazzini e purtroppo i genitori ne sono totalmente ignari. Lo dico da mamma, prima che da rappresentante istituzionale, dobbiamo tutelare i nostri figli, perché dietro i leoni da tastiera e l'anonimato si nascondono nuove forme di brutalità e di reato e, poiché oggi il diritto e la tecnologia non viaggiano di pari passo, il legislatore deve poter anticipare certi fenomeni'.

L'articolo 1 prevede un sistema che renda riconoscibile l'autore di qualsiasi tipo di pubblicazione.

'È indispensabile porre il divieto assoluto di inserire contenuti online di qualsiasi genere in forma anonima. Tutte le piattaforme digitali devono essere obbligate a registrare gli utenti tramite nome utente, password, indirizzo di posta elettronica e codice fiscale. L'obiettivo è regolamentare internet e ottenere una forma civilizzata di cyberspazio, e se anche le fake news oggi hanno la possibilità di diffondersi a macchia d'olio è anche grazie all'anonimato che dilaga sulla rete'.

L'articolo 2 riguarda il diritto all'oblio.

'Assistiamo troppo spesso alla riproposizione online di video, immagini, articoli per i quali non vi è più l'interesse pubblico o dei quali, per vari motivi, è stata chiesta la rimozione. Penso, per esempio, al video virale di Tiziana Cantone, la sfortunata ragazza che finì per togliersi la vita dopo essere stata dileggiata e umiliata'.

'La rete - ha concluso la deputata azzurra - è un grande strumento di libertà, consente a tutti di interagire col resto del mondo, però stiamo attenti perché la libertà di ognuno di noi inizia e finisce dove comincia la libertà dell'altro e stare in rete e diffondere odio non è un valore, è una distorsione della democrazia'.

Il corso - organizzato dall'Ordine dei Giornalisti della Campania in collaborazione con l'Associazione Stampa Sannita - è stato introdotto dai rispettivi presidente: Ottavio Lucarelli e Giovanni Fuccio.

Lucarelli, nel porgere il suo saluto alla folta platea, si è tra l'altro congratulato con Fuccio per la recente nomina a coordinatore del gruppo di lavoro 'Fare il Giornale nelle Scuole', il concorso promosso dall'Ordine Nazionale dei Giornalisti la cui cerimonia di premiazione si è svolta per tanti anni nel capoluogo sannita, sempre grazie all'impegno di Giovanni Fuccio. Quindi, Lucarelli ha auspicato il ritorno della manifestazione a Benevento.

A prendere, poi, la parola sono stati Ernesto Fabiani, presidente del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza, che ha dato il supporto scientifico al corso di formazione professionale dei giornalisti, ed Angela Vivarelli, avvocato e dottoranda di ricerca presso l'Unisannio, la quale, padroneggiando norme, regolamenti e sentenze, ha ripercorso la storia sul diritto all'oblio, una materia che attende di essere regolamentata dal legislatore per tutelare nativi e tardivi digitali.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it

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