Festa Europea della Musica 2015, il Conservatorio abbraccia e ravviva la città di Benevento In primo piano

Il conservatorio abbraccia la citta'. Con la musica antica e contemporanea. Nelle chiese e nelle piazze, nei chiostri e nei palazzi storici, nelle gallerie e nello scenario verde della Villa Comunale. Un fresco e pulito fiume di suoni e di note ha attraversato Benevento nella due giorni della Festa Europea della Musica. I progetti e i laboratori musicali preparati e coltivati tra le mura del conservatorio sono esplosi con allegria, eleganza, potenza e vitalità, tra la gente, attenta, cortese, immersa nei ritmi veloci o leggeri.

Sul palcoscenico della festa sono saliti duecento musicisti, che hanno dato vita a 45 concerti e 30 ore di musica, dipingendo di mille colori il solstizio d’estate. “Questa manifestazione - ha rilevato Giuseppe Ilario, direttore del Conservatorio - rappresenta la felice conclusione del nostro anno accademico. I frutti della nostra attività didattica vengono offerti alla città. Vogliamo far conoscere le potenzialità del nostro istituto musicale, che svolge sempre più un ruolo da protagonista nel panorama artistico-culturale”.

Nel ricco cartellone è stato dato ampio spazio al pianoforte. Da Mozart a Rachmaninoff, da Liszt a Ravina, da Khatchaturian a Chopin. Dalla Prefettura alla Galleria Bosco Lucarelli, le suo note hanno accompagnato memorabili brani lirici e sinfonici, in ambienti di gradevole acustica. Poi è stata la volta delle arpe e dei flauti. Nel Chiostro di Santa Sofia la musica ha incontrato la poesia. Tra gli archi e i capitelli hanno fatto capolino le canzoni dei Beatles, da Immagine a Leti it be, da Yesterday a Michelle.

La Musica in marcia e la Musica Sacra, il Settecento Napoletano e la Belle Epoque, il Canto Gregoriano e il Jazz, sono stati i preziosi tasselli di un policromatico mosaico di armonie. Il talento degli allievi si è manifestato nella schietta sintesi tra studio e fantasia, raffinatezza ed estro. La chitarra, il violoncello, il clarinetto, il fagotto, il clavicembalo, il sassofono, hanno portato il loro contributo ironico e lieve, tenero e frizzante a questo autentico festival della felicità, della spensieratezza, della fiducia e della speranza.

La città potrebbe ritrovare nella musica un’altra spinta per il suo rilancio. Dopo il teatro, con i suoi vistosi segnali di crisi, Benevento può davvero avere nella valorizzazione del conservatorio un’altra opportunità per il suo futuro. Potendo contare su una folta pattuglia di validi musicisti, già apprezzati oltre i confini del Sannio. Un passo avanti nella convergenza delle energie locali si è avuto in questa Festa Europea della Musica. Col patrocinio della Provincia e della Città di Benevento, della Diocesi, della Camera di Commercio, della Coldiretti ,del Consorzio Tutela dei Vini e della Consulta degli Architetti.

Un percorso fortemente caldeggiato da Caterina Meglio, presidente del Conservatorio. Con la musica si è accoppiato felicemente il vino. Prima nella Villa Comunale, mentre la “Symphonic Band” suonava le indimenticabili colonne sonore di Ennio Moricone. Poi a Palazzo Paolo V, dove gentili sommelier hanno fatto assaggiare falanghine e spumanti sanniti sulle note di classiche melodie napoletane e sotto le immagini e i versi di Pier Paolo Pasolini scorrenti bianchi e luminosi sulle pareti.

Uno dei momenti clou è stato sicuramente il grande concerto Jazz in Piazza Matteotti della “Small Band”, che ha eseguito pezzi storici e moderni della tradizione americana e dintorni. Deliziosa la voce di Rosetta Bove e trascinante la fisarmonica di Flavio Feleppa. I nomi da ricordare sarebbero tanti, perché tutti i musicisti hanno mostrato padronanza e virtuosismi notevoli. Un grande ed emozionante coinvolgimento ha creato l’orchestra che ha eseguito le musiche da film dei grandi compositori italiani. Questa festa, insomma, è diventata un evento che andrebbe riproposto più spesso per una città di cultura e di turismo.

ANTONIO ESPOSITO

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