Grido di dolore della Cisl. Melchionna: 'Fate presto, il Sannio sta morendo e i giovani vanno via!' In primo piano

'Il Sannio e' una delle province che ha perso piu' posti di lavoro, in particolare nei servizi e nel terziario, che non sono stati compensati dal settore agroalimentare. Dobbiamo fare rete, creare una filiera per sfruttare le potenzialità del territorio, puntare sulle eccellenze, coniugando la tipicità dei nostri prodotti con il turismo culturale e religioso'. Questa la proposta che la Cisl irpino-sannita lancia al mondo della politica e dell’imprenditoria. Un percorso che parta dall’utilizzo dei fondi europei, non per garantire 'l’appalto all’amico', ma per corposi investimenti strutturali lungimiranti.

'Il tempo delle attese è finito - ha detto Mario Melchionna, segretario cislino - il governo nazionale ha dimenticato il Mezzogiorno, che si sta allontanando sempre più dal Nord. La classe dirigente del Sud deve darsi una mossa. Abbiamo fiducia nel governatore Vincenzo De Luca. Se la Campania non cambia nemmeno con lui, vuol dire che siamo arrivati davvero alla frutta'.

Il quadro occupazionale presentato dal sindacato è segnato da vistose tinte fosche. I disoccupati della provincia di Benevento rappresentano il 19,9 per cento della popolazione, mentre i giovani senza lavoro sfiorano il 59 per cento. Si tratta di tasselli allarmanti che risaltano ancora di più, in una situazione nazionale, tutto sommato, di crescita e di risveglio positivo.

'La leggera ripresa avviata nel Centro Nord - ha sottolineato Melchionna - qui da noi ancora non la riscontriamo. Come dimostra, del resto, il massiccio ricorso alla cassa integrazione nei settori dell’industria, dell’edilizia, dell’artigianato e del commercio'.

I mali da sconfiggere sono la burocrazia, la disorganizzazione, la criminalità, l’abusivismo e la raccomandazione. 'Qui da noi - ha ricordato il dirigente sindacale - per fare una strada occorrono 30 anni, mentre al Nord si costruisce in tempi più ragionevoli. Per le visite specialistiche i raccomandati si sbrigano in 20 giorni, mentre i cittadini normali devono aspettare sei mesi e a volte un anno. Per non parlare dei tempi che servono per aprire un’azienda'.

La politica, insomma, continua a cullarsi e a crogiolarsi in grandi progetti e in idee avveniristiche , ma il territorio intanto si spopola con migliaia di giovani che vanno via e non ritornano più, costretti dall’assenza di prospettive e non per scelta personale. Di questo passo rischiamo di diventare una popolazione di anziani e di vecchi. 'Per ascoltare il disagio sociale - propone Melchionna - occorre una rete tra enti ed associazioni, come abbiamo cominciato a fare con la Pastorale Sociale del Lavoro. Ci vogliono luoghi di ascolto per chi perde l’occupazione e per il pensionato che non ce la fa'.

La cronaca quotidiana racconta storie preoccupanti, anche se non sempre collegate a motivazioni economiche. Nel Sannio i suicidi del 2015 sono stati 15, mentre in provincia di Avellino già 28.Un’altra problematica scottante è rappresentata dall’arrivo dei migranti e dalla necessaria integrazione. La provincia di Benevento ne accoglie 1354, mentre ad Avellino siamo a quota 1300. In questo campo le Prefetture hanno un grande ruolo di coordinamento e di programmazione. Per questo appaiono incomprensibili i previsti progetti di accorpamento, approvati dal governo Monti, senza un chiaro disegno per il futuro.

Il dossier del sindacato sull’occupazione conferma i dati del Rapporto Censis. La situazione economica è aggravata dal peso delle tasse. Per questo la Cisl ha promosso una petizione popolare per un fisco più equo e giusto. 'Abbiamo raccolto più di due milioni di firme sul piano nazionale - rileva Melchionna - solo nel Sannio e in Irpinia oltre 20 mila. Bisogna ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e sui pensionati e tassare i grandi patrimoni immobiliari, rendere più incisiva la lotta all’evasione'.

Per chiedere al governo una svolta sui problemi del Sud, la Cisl ha organizzato una grande manifestazione a Bari per il 16 ottobre, alla quale parteciperanno tutti i presidenti delle regioni meridionali.

ANTONIO ESPOSITO

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