Il sindaco Fausto Pepe invita a recarsi alle urne per esprimersi sui quesiti referendari di domenica e lunedì prossimi In primo piano

Il voto è un dovere civico”.

Ricordando il dettato dell’articolo 48 della Costituzione italiana, il sindaco di Benevento Fausto Pepe è intervenuto a proposito dell’appuntamento referendario di domenica e lunedì prossimi. Di seguito il testo della dichiarazione rilasciata dal primo cittadino.

Al di là delle appartenenze politiche e dei convincimenti maturati circa le materie oggetto di referendum, ritengo assolutamente importante che la comunità di Benevento si qualifichi per l’apporto di partecipazione democratica che, sono certo, riuscirà a garantire anche in questa circostanza.
Invito tutti i beneventani ad approfittare di queste ultime ore che ci separano dall’appuntamento elettorale, per approfondire i quesiti sottoposti al vaglio popolare e comprendere pienamente le possibili ripercussioni legate agli esiti referendari.

Personalmente voterò ‘Sì’ a tutti e quattro i quesiti: i due che riguardano la privatizzazione e le tariffe dell’acqua pubblica (schede rossa e gialla), quello che attiene la riapertura delle centrali nucleari (scheda grigia), e quello che chiede l’abrogazione del legittimo impedimento per il Presidente del Consiglio e per i Ministri interessati da procedimenti penali (scheda verde).

Ho maturato questo convincimento pensando anche alle possibili ricadute per il Paese, e quindi per il mio territorio già fragile e pesantemente penalizzato dalle scelte che troppo spesso vengono imposte alle comunità più piccole in nome di interessi sovraordinati.
Credo, però, che ciascun cittadino, più e meglio di me, saprà valutare l’opportunità di una scelta o dell’altra in ragione delle proprie riflessioni e delle proprie autonome sensibilità.

Una cosa resta a mio avviso certa, e mi conforta sull’argomento l’autorevole voce di esponenti istituzionali e della comunità civile e religiosa d’Italia: esprimersi in maniera libera è una prerogativa insostituibile del corpo elettorale. Chi punta a sommare l’astensionismo che fisiologicamente si registra in ogni elezione, sicuramente responsabilità della politica incapace di interpretare a pieno i sentimenti popolari, a quello indotto per facilitare il mancato raggiungimento del quorum referendario, non compie un servizio né alla propria causa né alla democrazia italiana.
E’ la nostra Costituzione che qualifica il voto quale dovere civico degli italiani, e con questo spirito spero di essere confortato o smentito nei miei convincimenti non tanto dall’esito elettorale quanto dalla partecipazione popolare”.

 

 

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