Interrogatorio Lucioni: tutto secondo le previsioni In primo piano

Questa mattina presso la Procura Antidoping si è svolto l'annunciato primo atto della vicenda che vede protagonista, suo malgrado, il capitano del Benevento Fabio Lucioni.

E c'è da dire che nessuna novità c'è stata rispetto a quanto già si sapeva. Praticamente, innanzi ai magistrati incaricati dal CONI Lucioni non ha potuto che confermare la propria versione rispetto alla positività del test effettuato lo scorso 10 settembre al termine della gara contro il Torino.

L'udienza presso gli Uffici della Nado Italia, National Anti-Doping Organizations, a Roma, viale dei Gladiatori, 2.

A cospetto del procuratore capo Giuseppe Cozzella il calciatore ha confermato di aver fatto uso della pomata Trofodermin, contenente la sostanza anabolizzante Clostebol, che rientra nella lista di quelle vietate della Wada l'organizzazione mondiale antidoping, su suggerimento del medico sociale del medico sociale per curare una escoriazione subita in allenamento sul campo di Paduli.

Al termine Lucioni ha dichiarato di aver detto soltanto il vero su quanto verificatosi aggiungendo che spera di essere stato creduto in modo di poter tornare subito in campo. Poi ha voluto ringraziare i compagni di squadra e tutti quelli che in questo momento gli sono particolarmente vicini.

Il difensore  del giocatore Saverio Sticchi Damiani ha confermato quanto detto da Lucioni, ed il fatto che tutto era dipeso dallo spray Trofodermin prescritto dal medico sociale e che resta fiducioso.

A questo punto la Procura Antidoping quasi certamente vorrà sentire il medico sociale prima di decidere cosa fare e se rinviare a giudizio sia il giocatore che il Benevento Calcio. Insomma ancora circa un mesetto per cercare di capire la fine della non bella vicenda. Comunque il Benevento non dovrebbe rischiare nulla a livello di classifica dal momento che la vicenda interessa un solo giocatore ed il medico sociale. 

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