La città si svuota e perde altri pezzi... Via anche Seminario e De La Salle In primo piano
Benevento sta per perdere altri pezzi importanti della sua storia: il Seminario e la scuola del De La Salle.
Due istituzioni che per decine di anni sono state il fiore all’occhiello della nostra città e che ci hanno fatto conoscere fuori i confini provinciali e comunque portato ricchezza e prestigio.
Cominciamo dal Collegio De La Salle, che ha svolto la propria attività nel capoluogo dal lontano 1834, quindi per circa un secolo e mezzo, con un ruolo di fondamentale importanza per l’educazione e l’istruzione dei giovani della città, dell’intero Sannio, della Campania e perfino della Puglia e del Molise.
Tutti certamente ricorderanno quell’imponente edificio in pieno centro storico, nell’attuale piazza Arechi, con ampi giardini, cortili e spazi, una cappella, un campo sportivo, un auditorium, una sala mensa molto ampia con relative cucine, stanze per convittori, destinati ai giovani frequentanti elementari, medie, ginnasio-liceo.
Tutto questo fino al 1980, quando i Fratelli delle Scuole Cristiane decisero di andare via da Benevento. Da allora il Collegio De La Salle ha continuato, in parte, la sua attività sotto la gestione del Seminario Arcivescovile al Viale Atlantici, poi, nel febbraio del 2001, il riconoscimento, con decreto ministeriale, di Scuola Paritaria per il solo Liceo - Ginnasio. Però una sopravvivenza difficile per i pochi frequentanti. L’avvio con due sezioni, poi diventata una sola dall’anno scolastico 2006/2007, ora alla fine del corrente anno scolastico per il De La Salle potrebbe essere la fine, anche se, come scrivevamo prima, si sta tentando un difficile salvataggio almeno per un nuovo anno scolastico.
In che modo? Mediante l’avvio della sperimentazione del Liceo Breve tramite una cordata laico - religiosa con la possibilità di sponsor privati. Ma una cosa è scontata: la Curia non ha i fondi necessari per continuare a mantenere in vita il Liceo - Ginnasio.
L’ultima parola spetterà al Ministero, che si è preso una quindicina di giorni per decidere, mentre la cordata docenti - genitori è molto preoccupata. Insomma il de profundis per il De La Salle è, forse, soltanto rimandato, ed il pensiero va a quegli anni d’oro nei quali nei banchi si sono seduti il compianto Raffaele Delcogliano (indimenticabili le sfide calcistiche, con Raffaele all’epoca brillante portiere della squadra del De La Salle), il fratello Antonio oggi noto ortopedico, l’attuale sindaco Mastella (che non ha mai dimenticato di essere un ex alunno ed ha sempre partecipato agli appuntamenti organizzati da Aristide Verrusio, presidente dell’associazione ex alunni), Giovanni Zarro, professionisti ancora oggi in auge come Massimo Bozzi, Roberto Ricciardi, Arturo Mongillo, Antonio Ianaro e tanti altri.
Ma i problemi finanziari della Curia di Benevento mettono anche in bilico, ed anche in modo pericoloso, il futuro del Seminario di Viale Atlantici. L’allarme è stato lanciato già da qualche mese dallo stesso arcivescovo Accrocca, che, a quanto sembra, avrebbe iniziato a prendere contatti con l’Università per la vendita o il fitto del complesso, da utilizzare come sede per gli studenti.
Inaugurato il 2 luglio del 1990 da San Giovanni Paolo II, forse proprio da quella maxi spesa sono iniziati i dolori finanziari per la Curia. Ora si è giunti al bivio: vendita o fitto all’Ateneo, con il trasferimento dei pochi attuali seminaristi (appena una decina) nella Casa del Clero vicina al Seminario?
C’è da dire che su questa scelta è braccio di ferro all’interno della Curia, e non tutti sono d’accordo con l’arcivescovo Accrocca. Recentemente addirittura c’è stata una assemblea generale del clero, nel corso della quale le polemiche ed i toni forti non sono mancati. Sono state distribuite delle schede, con un risultato molto contestato.
Sono stati 31 quelli che hanno votato per la vendita o il fitto del Seminario con trasferimento a Napoli (presso il Seminario Regionale di Posillipo) degli attuali Seminaristi, mentre 43 i voti per continuare a tenere in vita il Seminario.
Voci di corridoio dicono che l’arcivescovo Accrocca sia rimasto molto male per il risultato della votazione e le polemiche che non sono mancate, e comunque, ha fatto sapere, che l’ultima decisione spetterà a lui (chiaramente è favorevole al fitto o alla vendita). E ci si chiede: se alla fine la Curia abbandonerà il Seminario che fine faranno i 50 alunni che frequentano la Scuola di Teologia?
Insomma, problemi finanziari veramente seri per la Curia sannita, nonostante i proventi “girati” da Roma.
GINO PESCITELLI