La ''panchina di San Pio'' rovinata da un brutto errore di ortografia In primo piano

Nel nome del Santo di Pietrelcina gli ingredienti c’erano tutti: il 50esimo anniversario della morte di Padre Pio (23 settembre) e il 100esimo anniversario della stimmatizzazione permanente (20 settembre), autorità civili, militari e religiose in pompa magna, femmine “pittate” e uomini con la fascia tricolore lavata e stirata di fresco, l’acqua santa e il sole alto in cielo, la plebe festante e i bambini vocianti, last but not least, l’immancabile banda musicale.

Insomma, sembrava proprio di essere sul set di un film molto ben orchestrato, compresi i discorsi buonisti…

E così, nella tarda mattina di domenica 23 settembre 2018, a Pietrelcina è stato magnificato il completato ripristino della riattivazione della linea ferroviaria storica “Napoli-Pietrelcina-Bosco Redole”, grazie al finanziamento di 20 milioni di euro (what?) da parte della Regione Campania.

“Ciuf ciuf” ed ecco che la locomotiva a vapore “Sannio Express” ha avuto il suo momento di gloria con tanto di mostra curata per l’occasione dal Circolo Fotografi Sanniti.

Ovviamente, la Fondazione FS Italiane ha voluto ricoprire il ruolo da protagonista consegnando all’Unitalsi un carrello elevatore per la salita e la discesa dei passeggeri in carrozzina sui treni storici e turistici.

“Un importante servizio di accompagnamento che agevolerà il trasporto dei numerosi fedeli che desiderano visitare i luoghi natii di San Pio”.

E, nel corso della cerimonia, è stata inaugurata anche la “panchina monumentale” - voluta anch’essa da Fondazione FS - per commemorare San Pio…

E qui casca l’asino!

Per rendere il tutto, diciamo, più completo è stata posta anche una targa che testualmente recita: “Nell’attendere il treno per Morcone (1903 noviziato) Padre Pio sostava quì”.

Sì, avete letto bene, QUI è stato accentato.

Orbene, una delle prime regole di grammatica che si insegna ai bambini delle scuole primarie è la seguente: “Su qui e su qua l’accento non va”.

Qualcuno quella frase l’avrà scritta e qualcun altro l’avrà materialmente realizzata, e magari una terza persona avrà visionato il lavoro finito prima della messa in opera…

Possibile che nessuno si sia accorto dell’errore?

In questo caso non siamo di fronte a quel manifesto che spesso si vede ai supermercati: “Quì la vera mozzarella di bufala”, ma trattasi di un Santo conosciuto in tutto il mondo, di luoghi interessati da turismo religioso, di adulti e scolaresche che vi fanno visita, oltre che di soldi spesi nel nome di Padre Pio...

E poi l’errore pecoreccio…

E’ vero che la perfezione non è di questo mondo e magari San Pio si sarà fatto una grossa risata con San Pietro e tutti i Santi del Paradiso, ma porre rimedio a quell’errore si può e anche subito, altrimenti qualsiasi forestiero leggerà la frase incriminata penserà: “I soliti provinciali ignoranti” e magari scatterà anche una bella foto da postare sui social per rimarcare ancora di più quanto al Sud siamo “provinciali ignoranti”!

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it

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