La poesia slam dentro e fuori dal carcere per un nuovo modo di riabilitare In primo piano

A distanza di un anno la poetry slam torna protagonista - insieme alle detenute del carcere di Benevento - di un progetto di reinserimento sociale.

Dopo il successo dello scorso marzo, infatti, la poesia slam e il C.C. in questione si riuniscono abbracciando di nuovo vecchi obiettivi, che nel 2016 avevano spinto l’area trattamentale e la lega nazionale di poeti slam ad avviare un progetto di recupero sociale per le detenute.

Dunque, se apertura al dialogo, accettazione del prossimo, racconti di debolezze, paure e gioie hanno caratterizzato la buona riuscita del primo laboratorio nazionale di poetry slam in carcere, tra pochi giorni sarà possibile assistere al secondo incontro tra detenute e poesia slam, in cui si metterà in gioco una trentenne rumena.

L’idea - nata dalla voglia di riscatto e dalla convinzione che la reclusione possa realmente contribuire al miglioramento di un detenuto - è quella di far partecipare una delle migliori iscritte al laboratorio, alla IV edizione del Contest di Poesia Slam “Sputa Il Rospo” nella terra delle streghe, che si terrà presso il Wapo Bar di Benevento il 26 marzo prossimo alle ore 19,30.

A presentare il contest sarà Vittorio Zollo - membro della Lega Italiana Poesia Slam - che lo scorso anno ha preparato le detenute all’elaborazione e all’esposizione dei loro componimenti poetici.

I primi tre classificati a questa edizione beneventana accedono di diritto alla finale regionale della LIPS, mentre chi vincerà la finale regionale accederà di diritto alle fasi nazionali, che si terranno a Milano.

La partecipazione a questa gara deve essere intesa come un’importante possibilità concessa sia alla detenuta, che nonostante la sua condizione proverà a vincere un contest nazionale, sia al carcere, che dimostrerà di poter favorire quel processo di unione tra il “dentro” e il “fuori” di cui spesso si parla e che difficilmente si riesce a concretizzare.

L’evento non sarebbe stato possibile senza una stretta collaborazione tra tutto lo staff dell’area educativa, la direttrice del carcere Maria Luisa Palma, la Lega nazionale di Poeti Slam, nella figura di Vittorio Zollo e  Manuela Cardone, impegnata in continui progetti di recupero sociale.

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