L'aglianico del Taburno è finalmente DOCG In primo piano

Aspetteremo con ansia di poter vedere le prime bottiglie di Aglianico del Taburno Docg (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) con apposto il contrassegno di Stato, la “fascetta”, a garanzia del prodotto che a partire dal novembre 2013 potremo trovare nelle nostre cantine.

Il vino invece lo conosciamo già. Certo, il Disciplinare è nuovo: è più restrittivo e punta ancor più sulla qualità, ma il nostro Aglianico l’eccellenza sotto molti aspetti l’ha già raggiunta – fra alti e bassi delle produzioni delle singole Cantine – attraverso la sua lunga storia che ha visto l’attribuzione della Doc nel 1986.

È l’Aglianico del Taburno delle passate vendemmie, infatti, ad essere stato premiato lo scorso 23 marzo dal Comitato Nazionale Vini (organo Ministeriale preposto alla tutela e valorizzazione dei vini a Denominazione ed Indicazione). Coronamento dello sforzo dei molti produttori riuniti nel Consorzio Samnium, che grazie al favorevole parere espresso in merito al Disciplinare di produzione della Docg, hanno concluso positivamente questo impegnativo percorso.

Il Consorzio Samnium di tutela dei Vini della Provincia di Benevento, infatti, già dal 2008 (con l’introduzione del nuovo Regolamento comunitario OCM) aveva avanzato al Comitato Nazionale Vini la richiesta di esame del Disciplinare a Denominazione di Origine Controllata e Garantita per il vino Aglianico prodotto nei Comuni a ridosso del Monte Taburno.

Tra gli altri numerosi controlli burocratici, tecnici, enologici e commerciali, determinante è stato il parere positivo espresso al Comitato Nazionale Vini dalla propria Commissione Tecnica di degustazione, composta da quindici membri tra enologi, assaggiatori e professionisti del vino, i quali hanno testato le produzioni oggi in commercio.

In tutto sono una trentina le aziende che produrranno l’Aglianico del Taburno Docg, sparse tra i Comuni di Apollosa, Bonea, Campoli del Monte Taburno, Castelporto, Foglianise, Montesarchio, Paupisi, Torrecuso, Ponte ed alcune zone dei Comuni di Benevento, Cautano, Vitulano e Tocco Caudio.

La Docg prevede la produzione di tre tipologie di vino: l’Aglianico del Taburno “Rosso”, il “Riserva” (solo in alcune annate con raccolti di particolare qualità) ed il “Rosato”. Come nell’attuale Disciplinare della Doc, il vino deve essere ottenuto da un minimo dell’85% di uve Aglianico, e un 15% massimo di altri vitigni a bacca rossa tradizionalmente allevati nella zona.

Le prime bottiglie di Aglianico del Taburno “Rosso” non potranno essere in commercio prima del novembre 2013 poiché è previsto un periodo di vinificazione ed affinamento di almeno due anni dalla vendemmia. Per il “Riserva” si dovrà attendere almeno tre anni. Potremo trovare il Rosato sugli scaffali delle enoteche, invece, a partire dal marzo successivo alla vendemmia, quindi dal 2012.

Grande soddisfazione, dunque, per i produttori di Aglianico del Taburno, che hanno sempre saputo domare un vitigno così difficile, aspro e duro, che richiede lunghi periodi di affinamento e maturazione per smussare le proprie spigolosità. Particolari caratteristiche assume l’uva allevata nel versante di Torrecuso, dove il terreno, con strati gessosi tipo craie dello Champagne, le permette di raggiungere alti livelli di componenti estrattive, oltre ad un buon contenuto zuccherino (che contribuisce alla struttura del vino e al buon tenore alcolico).

L’assegnazione della Docg Aglianico del Taburno dà seguito ad un filone di semplificazione delle Denominazioni e sottozone del territorio che interessa l’attuale Doc Sannio, intrapresa dal Consorzio Samnium al fine di valorizzare e promuovere, anche sotto il punto di vista commerciale, il Vino di produzione Sannita, puntando su tre Denominazioni di Origine. Oltre alla nuova arrivata Docg Aglianico del Taburno sono infatti in cantiere la Sannio Doc e la Falanghina del Sannio Doc, i cui Disciplinari sono in attesa di ricevere il via libera da parte del Comitato Nazionale Vini.

Questa significativa attribuzione arriva, peraltro, alla vigilia della più importante manifestazione vitivinicola del mondo. Dal 7 all’11 marzo infatti presso il Vinitaly alla Fiera di Verona, il Consorzio Samnium presenterà sul più grande palcoscenico del settore commerciale del vino questa nuova Docg, la prima del Sannio, che siamo sicuri, donerà grandi soddisfazioni sia a chi lavorerà la terra, sia a chi lavorerà in cantina, sia a chi godrà del prodotto finito. Poiché è bene ricordarlo, alla fine di tutto, a parlare sarà sempre e solo il bicchiere.

 

ALBERTO LA PECCERELLA

Associazione Italiana Sommelier