Lions di Benevento: ricco di spunti il service che ha affrontato la tematica delle città medio-piccole in un'ottica europea In primo piano

Ancora una volta il Lions Clubs International - Distretto 108YA comprendente Campania, Calabria e Basilicata, ha ritenuto opportuno offrire ai suoi cittadini un utile service culturale, affrontando la delicata tematica delle città medio-piccole in un’ottica europea, con un convegno moderato da Mario Pedicini.

E’ evidente che l’integrazione tra Europa Mediterranea ed Europa Mitteleuropea non sia avvenuto; si è lasciato piuttosto che entrambe convivessero, cercando dei compromessi al ribasso che hanno poi determinato una forza centrifuga piuttosto che centripeta che rischia di disgregare l’Unione. Noi riteniamo che bisogna ripartire mettendo al centro l’uomo - ha commentato Gianfranco Ucci, responsabile service distrettuale Lions - rivalutando il ruolo delle città medio-piccole, come quella di Benevento, nel processo identitario e di integrazione europea”.

Stefania Camerlengo, presidente Lions Club Benevento Host, portando il saluto di tutti i soci del Lions Club, ha ringraziato Gianfranco Ucci “per aver voluto rinnovare il legame tra il Distretto e la città di Benevento, organizzando un incontro di natura culturale.”
Finalità del Lions Club è proprio quella di offrire progetti definiti service, che possano essere utili alla risoluzione di problematiche in campo assistenziale, umanitario e culturale.

Il viceprefetto Giuseppe Canale ha ritenuto l’argomento “particolarmente interessante e stimolante, in quanto le piccole realtà del nostro territorio devono essere un elemento di traino per le nostre possibili ulteriori condizioni di sviluppo”.

Giovanni Lettieri, presidente della III Circoscrizione Lions, augurando proficui successi all’intera associazione, si è detto orgoglioso di parlare d’Europa alla presenza di cariche non solo “lionistiche”, ma anche istituzionali.

L’eurodeputato Andrea Cozzolino ha spiegato che il limite del nostro Paese è stato quello di essere stato spinto molto verso l’Europa, ma di aver, di fatto, investito pochissimo sul concetto stesso di Europa. Sebbene in passato l’Europa si sia interessata poco alla dimensione urbana, avendo avuto singole politiche come fondamento legislativo dell’azione europea, oggi si sta lavorando per un’agenda urbana nazionale, affidata ai singoli Stati. “Abbiamo aperto, il primo gennaio di quest’anno, il semestre a guida olandese - ha spiegato Cozzolino -. A maggio loro realizzeranno il Patto di Amsterdam, dedicato totalmente alla politica urbana. Sarà, quello, un atto fondativo in grado di mettere in condizione l’Europa, in un prossimo futuro, di dotarsi, sia dal punto di vista dei trattati sia da quello della politica europea, di un’azione verso le città.” L’agenda urbana ci aiuterà, secondo Cozzolino, a costruire una nostra identità europea e a costituire una strategia decisiva nell’ottica di una nuova Europa.

Il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, in rappresentanza delle piccole realtà locali, ha ritenuto giusto evidenziare alcune criticità legate non solo alla mancanza d’identificazione, da parte degli italiani, nel proprio Paese, ma anche al divario tra Sud e Nord Italia. “Se non si risolve il problema Sud, non si risolve il problema Paese: non diventeremo mai competitivi. Competitività è integrazione”, ha spiegato Pepe. Inoltre, il primo cittadino di Benevento ha aggiunto che bisognerebbe rivalutare e valorizzare le aree interne, zone provinciali che hanno la funzione di cerniera tra la Campania e le altre regioni.

Massimo Resce, esperto di Politiche Comunitarie, ha tracciato una panoramica sulle attuali politiche europee sottolineando che i quattro settori sui quali l’Europa dovrà investire (transizione energetica, integrazione degli immigrati, povertà, occupazione e competenze) sono di carattere immateriale.

Dobbiamo dare atto ai Lions del loro merito di affrontare costantemente il tema Europa: troppo spesso in Italia si parla di Europa, ma quasi sempre con la scarsa cognizione di causa”, così l’on. Antonio Tajani ha introdotto il suo intervento, sostenendo che un Paese che vuole essere competitivo e che vuole avere una classe politica presente a Bruxelles non può avere un sistema elettorale come quello italiano: “Come si può pretendere che un parlamentare stia cinque giorni a Bruxelles e, se vuole essere rieletto, sia contemporaneamente in Italia? Non si tratta di problemi di destra o di sinistra, ma di problemi che appartengono a tutto il Paese. Su alcune questioni bisogna rinforzare il sistema nazionale”.
Tajani ha sottolineato che, nonostante i diversi problemi inerenti alla crescita economica dei territori, l’Italia avrebbe bisogno di maggiori finanziamenti: ma gli investitori sono restii a finanziarci, dato il clima d’incertezza che domina l’Europa, causato da problemi come il terrorismo e l’immigrazione incontrollata.

Ermanno Bocchini, past-direttore Internazionale Lions, ha voluto concludere i lavori con una nota d’ottimismo. “Io avrei voluto vivere in questa epoca - ha detto Bocchini - e il Padre Eterno mi ha dato la felicità di vivere questa complessità. Se tutto fosse stato risolto dagli altri, io mi sarei sentito inutile”.

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