Lonardo sotto attacco si difende dalle accuse In primo piano

Il dissesto finanziario del Comune di Benevento e i suoi frutti amari, germogliati su un precipizio intriso di sconforto, accuse reciproche e rimpalli di responsabilità, ma… procediamo con ordine.

Il presidente dell’Asia, Lucio Lonardo, convoca una conferenza stampa per informare la cittadinanza che il tracollo di Palazzo Mosti (socio unico dell’Azienda Servizi Igiene Ambientale) non sarà certo indolore per i beneventani.

L’Asia, infatti, pur vantando un credito di 5 milioni di euro dalle casse comunali, subirà un taglio di 1 milione e 100mila euro per la gestione del 2017.

“Ci sono delle entrate e delle uscite - ha spiegato Lonardo - se le prime si riducono le seconde si adeguano”.

“Venticinque unità lavorative a tempo determinato, interinale e non assunte saranno tagliate, il servizio di spazzamento nelle ore notturne e nei festivi sarà interrotto e tutti i servizi aggiuntivi, non previsti nel contratto di servizio, saranno a pagamento”, questo lo scenario drammatico prospettato dal presidente dell’Asia.

Lonardo punta il dito contro l’assessore alle Finanze Maria Carmela Serluca, rea di adottare strategie sbagliate per un’azienda che “rappresenta un’eccellenza italiana nella raccolta differenziata, primo capoluogo di provincia in Campania ed unica azienda pubblica del centro-sud a vantare percentuali di raccolta differenziata al 65%”.

Dopo la fine ingloriosa dell’Amts (altra partecipata), la preoccupazione di Lonardo è che anche per l’Asia si profili una dismissione, con la differenza, però, che quest’ultima ha i conti in ordine.

“Abbiamo chiuso gli ultimi bilanci sempre in attivo e avremmo chiuso in attivo anche il bilancio del 2016 se ci si fosse limitati al taglio imposto di 500mila euro che noi collaborativamente avevamo accettato cercando comunque di far quadrare i conti. Non è bastato, d’improvviso arriva un taglio di 1 milione e 100mila euro per il 2017 che ci costringe a scelte dolorose”.

Da persona colta e dotata di humour e sarcasmo qual è, Lucio Lonardo non risparmia una stoccata in chiave poetica al sindaco Mastella: “Non basta un albero di Natale per dire ‘mi illumino di immenso’. Dov’è la logica se si dismette ciò che funziona?”.

Gli interinali impiegati dall’Asia, ovviamente non hanno digerito “la minestra a base di licenziamento” servita loro ed hanno protestato - insieme agli operatori ex Russo ed ex Despar già fuori da un po’ - nel corso dell’ultimo Consiglio comunale a Palazzo Mosti, incentrato sull’attivazione delle entrate tributarie e comunali e sull’approvazione del piano finanziario a seguito della dichiarazione di dissesto.

A gran voce hanno chiesto chiarimenti e una commissione d’inchiesta sulla gestione dell’azienda di servizi di igiene ambientale.

Tra chi urlava “Abbiamo famiglia e vogliamo che siano rispettati i diritti dei lavoratori” e chi accusava “Ci sono i raccomandati. Devono spiegarci perché tre senza qualifica sono rimasti e gli altri invece sono stati fatti fuori” la tensione in aula è arrivata alle stelle, ma l’intervento delle forze dell’ordine prima e le rassicurazioni del vice sindaco Erminia Mazzoni subito dopo hanno sedato la protesta.

La Mazzoni, infatti, ha invitato i manifestanti a seguirla in Sala Giunta per una breve riunione prima di una discussione ad hoc sulla questione in un apposito Consiglio comunale.

L’assessore Maria Carmela Serluca, dal canto suo, ha rispedito al mittente le accuse del presidente dell’Asia dichiarando: “I servizi che Lonardo intende ridurre sono da attribuire ad una sua autonoma decisione. Il taglio che abbiamo fatto sulla nostra partecipata è imposto addirittura con delibera di Consiglio comunale del 2015 in ottemperanza a quanto stabilito nell’ottica di un piano di razionalizzazione. Poi nel 2015 c’è stata l’alluvione per cui non sono stati fatti tagli sia per il 2015 che per il 2016. La stessa Asia aveva subito danni consistenti e si era caricata di un lavoro maggiore proprio a causa di un evento eccezionale. E’ vero, abbiamo operato una riduzione delle somme che diamo all’azienda, però,  abbiamo dovuto accantonare la cifra necessaria per pagare la Samte che, con delibera dell’anno scorso, ha aumentato la tariffa. Noi abbiamo impugnato quella delibera, ma in via cautelativa abbiamo messo da parte i soldi per pagarla”.

Quando sembrava che tra l’Asia e il Comune di Benevento stesse per consumarsi un divorzio in stile “La guerra dei Roses”, si è svolto un tavolo di concertazione (ma forse sarebbe meglio dire di pacificazione) sulle problematiche ambientali della città, soprattutto per quanto riguarda raccolta, spazzamento e pianta organica dell’Asia, in cui si è preso atto delle attuali difficoltà economiche e finanziarie dell’azienda alla luce soprattutto del piano di razionalizzazione delle partecipate votato nel 2015 dalla passata Amministrazione.

Ergo, si è deciso di fare di necessità virtù trovando la quadra per mantenere comunque la qualità dei servizi attualmente garantiti alla cittadinanza sia pur con qualche fisiologico sporadico disservizio.

Sul capitolo taglio del personale a tempo determinato, Lonardo, invece, ha dichiarato: “Per rientrare compiutamente nei tagli di bilancio Asia - in attesa dell’imminente bando regionale a tutela dei lavoratori  in mobilità, in attesa della operatività  dell’Ato per conoscere le disposizioni regionali in merito all’utilizzazione degli operatori dei disciolti Consorzi di Bacino - si è deciso di continuare con l’utilizzo di personale proveniente da agenzia di somministrazione attuando il più possibile, tenuto conto dei profili professionali inerenti al possesso di particolari categorie di patente e del Cqc, il criterio della rotazione per consentire anche a quelli attualmente non utilizzati le medesime aspettative di impiego”.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it

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