Mastella-Del Vecchio all'ultimo respiro In primo piano

Ora la città rifletterà e deciderà il prossimo 19 giugno. Dopo una frenetica, nervosa e velenosa campagna elettorale, contrassegnata spesso da frecciate personalistiche e da promesse populistiche, alla sfida finale sono arrivati, con un consenso quasi alla pari, Clemente Mastella e Raffaele Del Vecchio: la tradizione democristiana contro quella socialista. L’affermazione del Movimento Cinque Stelle è stata notevole, ma non sufficiente per accedere al secondo turno.

Il quadro politico uscito dal voto è ormai tripolare.

Gli altri cinque candidati sindaci sono andati al di sotto delle aspettative. La loro marcata impronta civica non ha portato fortuna, perché il campo della protesta è già occupato dai pentastellati.

La coalizione di centrosinistra sembrava un‘invincibile armata, ma, pur raggiungendo quasi il 47 per cento, non ha trovato la sua punta di diamante nel vicesindaco Del Vecchio, che ha faticato molto per proporre alla città un nuovo progetto politico, dopo gli scontri interni al Partito Democratico e il pesante fardello dell’ultima amministrazione comunale.

Al ballottaggio si riparte da zero a zero. Si gioca un’altra partita. Decidono i profili e le storie dei due sfidanti.

Il politico di Ceppaloni sta sulla scena politica da 40 anni, ha fatto il ministro, il sottosegretario e l’europarlamentare. Giocando col centrodestra e col centrosinistra, con Berlusconi e con Prodi, con Bassolino e con Caldoro. Per anni i suoi uomini hanno occupato i vertici dell’Asl, dell’Asia, dell’Arpac, del Consorzio Agrario, dell’Ept, dell’Asi e dell’Aci, delle municipalizzate e delle Comunità Montane. La sua lunga carriera è stata bruscamente interrotta alle ultime europee, con la mancata elezione a Strasburgo, nelle file del partito di Berlusconi.

Il quarantacinquenne avvocato beneventano Del Vecchio è in politica da 15 anni, prima da capogruppo dell’opposizione, poi come vicesindaco e assessore alla cultura. Nella sua esperienza amministrativa ha ricoperto anche l’incarico di vicepresidente del Teatro Pubblico Campano, ha seguito tutto l’iter che ha portato al r i c o n o s c i m e n t o dell’Unesco per il complesso di Santa Sofia, ha promosso la presentazione in anteprima degli scrittori finalisti del Premio Strega a Benevento. Rampollo di una storica famiglia socialista è cresciuto a pane e politica, condividendo tutte le evoluzioni della sinistra dai Ds di Veltroni al Pd di Renzi. Ambisce a voltare pagina, puntando su “Condivisione e Corresponsabilità”.

Sui risultati elettorali del primo turno, intanto, stanno meditando i delusi e gli sconfitti. Dal panorama delle sedici liste emerge che 22 candidati hanno ottenuto zero voti e che ben 87 si sono fermati in una forbice che va da uno a dieci. Chi sicuramente aspettava qualcosa di più è il sindaco uscente Fausto Pepe, che ha ricevuto solo 351 voti, capeggiando la cosiddetta seconda lista del Pd, ”Lealtà per Benevento”, che si è attestata intorno al sei per cento. Il verdetto non è stato lusinghiero per quasi tut-ti gli ex assessori candidati tra i lealisti, come Cosimo Lepore, Umberto Panunzio e soprattutto Giuseppe Zollo. Apprezzabile performance, invece, per il giovane Gianmarco Varricchio.

Uno dei flop più clamorosi ha per protagonista Roberto Capezzone. L’ex dirigente di Alleanza Nazionale ha racimolato solo 168 preferenze, mentre la sua lista “Dalla parte giusta” ha toccato appena quota cinquecento. La presenza nel centrosinistra di un esponente della destra storica ha contribuito forse ad allontanare dal Pd una fetta di elettori di sinistra.

Bocciata anche Maria Iele dell’Italia dei Valori, ex assessore alla mobilità. Le sette liste allestite a sostegno di Del Vecchio hanno dimostrato che non basta la quantità per vincere. Come non è servita a Rosaria Formichella la graziosa ed accattivante immagine col gattino accarezzato, dal momento che la candidata mastelliana ha ottenuto solo 79 voti.

Nella squadra dell’ex ministro della giustizia hanno fatto la parte del leone tutti gli ex consiglieri comunali, eletti o classificatisi nelle prime posizioni, da Mario Pasquariello ad Oberdan Picucci, da Luigi Ambrosone a Luigi De Minico, da Luigi De Nigris ad Amina Ingaldi, da Vincenzo Lauro a Vincenzo Russi. Le uniche novità sono rappresentate da Mariagrazia Chiusolo, Renato Parente, Mimmo Franzese e Pina Pedà. Deludente il risultato del giovane operatore culturale, Alberto Febbraro, presidente dell’Associazione “Arcadia”, che si è fermato a 111 voti.

Qualche amara sorpresa si è verificata anche nelle file del Partito Democratico. Come nel caso di Antonio Campese, presidente della Camera di Commercio, che ha raccolto solo un centinaio di preferenze, e per Mario Orrei e Giovanni Zarro, consiglieri comunali uscenti, molto al di sotto delle attese. I più votati del Pd sono stati l’avvocato Francesco De Pierro con 883 voti, la new entry Marialetizia Varricchio con 753, l’emergente Floriana Fioretti, (che in cinque anni passa da 276 a 739 preferenze), gli ex assessori Luigi Scarinzi e Nicola Danilo De Luca, il giovane Giovanni De Lorenzo, i riconfermati Leonida Collarile ed Angelo Miceli. La prima volta della giornalista Enza Nunziato è stata coronata da ben 391 preferenze, che potrebbero portarla tra i banchi di Palazzo Mosti, se vincerà Del Vecchio.

Con la vittoria del candidato del centrosinistra entrerebbe anche Raffaele Tibaldi del Polo Civico ed i Cinque Stelle otterrebbero quattro consiglieri comunali, compresa la candidata sindaco Marianna Farese.

Nel movimento di Grillo sono arrivati ai primi posti Nicola Sguera (794 preferenze), Annamaria Mollica e Sabrina Ricciardi. Non è andata bene, invece, per alcuni esponenti che parteciparono alle comunarie, come Vittorio Giangregorio e Gerardo Mercurio.

Tra i più agguerriti raccoglitori di preferenze si sono confermati Luigi Trusio, Marcellino Aversano e Rosario Guerra. La lista “Benevento Popolare”, organizzata da Gianvito Bello e Gennaro Santamaria, ha sfiorato il sei per cento, con la buona prestazione di Vincenzo Sguera e Francesco Farese. Così come non ha tradito le aspettative la lista “Del Vecchio sindaco”, con quasi tremila voti e l’otto per cento, aprendo le porte di Palazzo Mosti a Italo Di Dio, Angelo Feleppa e Adele De Mercurio.

Il candidato sindaco della “Città di tutti”, Gianfranco Ucci, si è dichiarato soddisfatto perché ha ottenuto quasi cinquecento voti in più della sua lista ed il cinque per cento.

I forzisti di Nunzia De Girolamo sono finiti sotto il sei per cento, riciclando due vecchie conoscenze, come Gerardo Giorgione e Antonio Reale. Per Vittoria Principe di “Sfidiamioli” e Federica De Nigris del progetto “Fabbene”, rispettivamente il 2 e l’uno per cento.

ANTONIO ESPOSITO

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