Medicina, nuovo studio internazionale coordinato dallo scienziato Antonio Iavarone pubblicato su Cell In primo piano

Uno studio collaborativo internazionale ha rivelato nuove informazioni molecolari dettagliate sui gliomi diffusi, che rappresentano i tipi più comuni di tumori al cervello nei pazienti adulti. Lo studio multinazionale suggerisce un nuovo modo di classificare i gliomi umani che avrà un impatto significativo sulla gestione dei pazienti e potrà portare allo sviluppo di terapie più mirate.

Il nuovo studio analizza approfonditamente un campione di 1.122 gliomi umani provenienti dal progetto statunitense definito “The Cancer Genome Atlas” ed è stato coordinato dal prof. Antonio Iavarone della Columbia University Medical Center (CUMC). Gli altri coordinatori dello studio sono il prof. Houtan Noushmehr di Ribeirão Preto Medical School presso l'Università di San Paolo, Brasile e il prof. Roel G.W. Verhaak della University of Texas MD Anderson Cancer Center di Houston, in Texas. Lo studio è stato pubblicato oggi sulla rivista Cell.

Attualmente, gli anatomo-patologi determinano se un glioma è di basso o alto grado sulla base dell’ aspetto del tessuto tumorale al microscopio.

Anche se questo approccio è generalmente sufficiente per distinguere tra gliomi chiaramente molto aggressivi e quelli che a crescita relativamente lenta, esso rimane inadeguato in una percentuale significativa di casi di gliomi umani”, ha detto il co-autore senior Antonio Iavarone, MD, professore di neurologia e patologia e biologia cellulare (presso l'Istituto per la Cancer Genetics) a CUMC e membro del Herbert Irving Comprehensive Cancer Center (HICCC) a NewYork-Presbyterian/Columbia University Medical Center. “Osservando la composizione molecolare di questi tumori, ora abbiamo un modo molto più preciso di prevedere quali tumori hanno maggiori probabilità di crescita. Su questa base, sarà possibile prescrivere trattamenti più adeguati per il singolo paziente”.

In questo studio, il dr. Iavarone e i suoi colleghi hanno scoperto che il miglior indice prognostico in grado di prevedere l’aggressività dei gliomi, è lo stato di metilazione del DNA quando il gene IDH1 è mutato. Infatti, tra I gliomi con IDH1 mutato, quelli con un alto grado di metilazione del DNA crescono più lentamente mentre i tumori con meno metilazione del DNA (circa il 6 per cento del totale) progrediscono molto rapidamente e diventano rapidamente aggressivi. “Sulla base del loro aspetto al microscopio, questi tumori aggressivi sono simili a quelli con maggiore metilazione ma ora possono essere riconosciuti grazie al loro livello special di metilazione del DNA”, ha detto il dottor Iavarone.

Un’altro nuovo, importante risultato dello studio è la scoperta di un gruppo di tumori con il gene IDH1 normale (che normalmente conferisce una prognosi infausta) che invece mostrano una evoluzione relativamente favorevole. Le caratteristiche molecolari di questo gruppo sono stati simili a quelli dei cosiddetti astrocitomi pilocitici, un tumore benigno del cervello che si sviluppa nei bambini.

Lo studio ha anche identificato diverse alterazioni genetiche precedentemente non riconosciuti che possono contribuire allo sviluppo del glioma, mettendo in evidenza i potenziali nuovi bersagli per la terapia farmacologica.

Questo studio si è concentrato sulla classificazione di gliomi cerebrali e i nostri risultati consentiranno di identificare nuovi sottogruppi di pazienti con tumori che hanno bisogno di un trattamento più aggressivo e quelli con tumori per i quali sarà possibile evitare trattamenti inutilmente tossici per i pazienti”.

Le altre Istituzioni che hanno partecipato allo studio sono: Hamad Bin Khalifa University, Doha, Qatar; University of Sannio, Benevento, Italy; VU University Medical Center, Amsterdam; University of California, Santa Cruz and University of California, San Francisco; the Eli and Edythe L. Broad Institute of Massachusetts Institute of Technology and Harvard University, Cambridge, Mass.; BIOGEM Istituto di Ricerche Genetiche “G. Salvatore”, Ariano Irpino, Italy; Henry Ford Hospital, Detroit; Texas Children’s Hospital and Baylor College of Medicine, Houston; Memorial Sloan Kettering Cancer Center, New York; Winship Cancer Institute, Emory University, Atlanta; Ohio State University, Columbus, Ohio; Case Comprehensive Cancer Center, Case Western Reserve University, Cleveland; Dana-Farber Cancer Institute and Harvard Medical School, Boston; Princess Margaret Cancer Centre, Toronto; Van Andel Research Institute, Grand Rapids, Mich., and Washington University, St. Louis.

Foto di Annamaria Gangale scattata nella redazione giornalistica di Realtà Sannita durante un'intervista esclusiva del 2012 con lo scienziato originario di Benevento

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