MONTESARCHIO - Rapina in abitazione e omicidio. Arrestato 49enne pluripregiudicato In primo piano

Nella mattinata odierna, all’esito di un’indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Benevento, i carabinieri della Compagnia di Montesarchio e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Benevento hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Benevento, nei confronti di un 49enne di Tocco Caudio pre rapina, omicidio preterintenzionale e porto in luogo pubblico di pistola.

Le complesse attività d’indagini sono state avviate a seguito della rapina in abitazione verificatasi il 10 aprile 2018, ai danni dei fratelli Parente Angela (85enne) e Giovannandrea (83enne) di Montesarchio nel corso della quale quest’ultimo era stato colpito alla testa, decedendo in seguito presso l’ospedale “Rummo” di Benevento il 25 aprile per “insufficienza multiorgano in soggetto con imponenti lesioni encefaliche di natura traumatica”.

I militari dell’Arma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Benevento, hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, in concorso con un 26enne di Montesarchio, sulla base delle dichiarazioni rese dalla vittima e da alcuni testi, da attività tecniche di intercettazioni e da articolata e complessa analisi di dati investigativi che hanno consentito di ricostruire l’intera vicenda.

In particolare, subito dopo la rapina, le attività investigative si sono concentrate sul 26enne ritenuto il probabile autore dell’evento delittuoso ai danni dei fratelli Parente e per tale motivo era stato raggiunto da un avviso di garanzia.

Dopo tale provvedimento sono state implementate le attività investigative e si è riusciti a ricondurre la rapina perpetrata in concorso dal 26enne e dal 49enne, oggetto dell’odierna misura, grazie: ad alcune testimonianze; ad  un’attenta analisi del traffico telefonico delle utenze in uso agli indagati; grazie ancora alle attività tecniche di intercettazione; all’esame dei tabulati telefonici e all’esame del traffico veicolare.

In seguito, la madre del 26enne ha denunciato la scomparsa del figlio - avvenuta nellaa notte del 2 maggio scorso con l’auto di sua proprietà - ed in data 4 maggio a Tocco Caudio è stato rinvenuto un cadavere carbonizzato, non identificato, proprio all’interno del suddetto veicolo.

Le attività d’indagini successive hanno consentito di ricostruire i dettagli esecutivi, la dinamica e i ruoli avuti dai due soggetti nella rapina e la causa della morte dell’anziana vittima.

Dalle dichiarazioni a da un’attenta analisi del traffico telefonico delle utenze in uso agli indagati; dall’esame dei tabulati telefonici e da altri accertamenti tecnici relativi all’autovettura poi incendiata è stato possibile ricostruire i momenti successivi alla esecuzione della rapina: l’autovettura utlizzata per la rapina in uso al 49enne era rimasta impantanata, venendo recuperata successivamente. E’ stato individuato, così, esattamente il luogo in cui ciò era avvenuto.

Dalle attività d’indagine è emerso che il 26enne - in seguito alla rapina - aveva incontrato, preoccupato, il complce 49enne e lo aveva informato di aver ricevuto la notifica dell’avviso di garanzia per la rapina ai danni degli anziani e aveva bisogno di denaro per le spese conseguenti al procedimento avviato.

La consulenza medica - espletata a seguito dell’esame autoptico - ha fatto emergere chiari elementi di riscontro in merito alla circostanza che a determinare l’evento morte dell’85enne è stato il trauma cranico, cagionato dal pugno e dalla consequenziale caduta dell’anziana vittima.

Il 49enne destinatario della misura, tra l’altro, risulta gravato da numerosissimi e gravi precedenti penali anche specifici, stabilmente radicato nel contesto criminale locale.

A carico del 26enne non è stata richiesta alcuna misura cautelare, essendo altamente probabile che lo stesso sia deceduto - a seguito della scomparsa - atteso il rinvenimento sul Monte Taburno del cadavere carbonizzato all’interno dell’autovettura a lui in uso e su questo sono ancora in corso gli accertamenti tecnici.

A termine delle attività, l’indagato, 49enne, è stato trasferito presso la casa circondariale di Napoli Secondigliano.

Contestualmente i militari dell’Arma hanno proceduto a numerose perquisizioni domiciliari di iniziativa nelle Valli Caudina e Vitulanese finalizzate alla ricerca di armi ed esplosivi, attese le plurime vicende criminose con uso delle armi verificatesi in tale territorio.