Nancy Brilli tra Shakespeare e Fedez nella commedia 'Bisbetica' In primo piano

Tradire Shakespeare? Questo il dilemma che ha accompagnato la commedia Bisbetica, interpretata da Nancy Brilli e andata in scena al Teatro Massimo di Benevento. Come si puo' risvegliare l’interesse dei contemporanei per un testo classico? La regista Cristina Pezzoli è riuscita a creare il giusto equilibrio sui temi e sul linguaggio, aprendo finestre giuste  nella  nota trama della ragazza selvaggia e indomabile, scorbutica ed intrattabile, che il padre vuole ad ogni costo accasare con un marito facoltoso.

Il capocomico entra in scena alla ricerca di un modo adeguato di coniugare il passato con l’attualità. Gli attori ascoltano e propongono essi stessi i ruoli più consoni ad ognuno di loro. Spicca subito la figura da mattatrice di Nancy Brilli, che sceglie le parti, assegna a sé stessa una performance  antica e moderna, infonde alla commedia un ritmo accattivante, con frequenti riferimenti alla musica giovanile, da Cole Porter a Fedez, con la stoccata finale sulla necessità dell’armonia tra uomo e donna.

Il racconto teatrale si forma e si dipana direttamente sulla scena, in perfetto stile pirandelliano. Il padre ansioso interpella i pretendenti della bisbetica Caterina, per capire chi offre di più sul piano economico. Si fa avanti il giovane veronese Petruccio, che ha un piano molto convincente per domare la ragazza. Arrivano le nozze, ma la vita matrimoniale si presenta subito dura e insopportabile. Il marito infligge alla moglie pene e sofferenze, ferma tutti i suoi desideri, le toglie anche i piaceri gastronomici.

I ruoli si sono capovolti. La scostante e arrogante Caterina è costretta ad ubbidire e a sottomettersi, schernita dalle altre donne. Come è stato possibile? La fiera orgogliosa appare totalmente ammansita. Il sistema del marito ha funzionato. Il gioco è rivelato. La donna arrabbiata, forse, fa innamorare di più La  conclusione è affidata ad un messaggio di pacifica convivenza. Non serve alzare muri, per dimostrare chi è più forte. Le donne che vogliono comportarsi da maschi non portano bene, come i maschi violenti distruggono l’amore. La protagonista saluta il pubblico con il monologo “Posate le mani sotto i piedi del vostro sposo”. Compagnia affiatatissima, anche nel mosaico dialettale colorito da spunti siciliani e napoletani, veneziani e milanesi.

ANTONIO ESPOSITO

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