Nuovo governo speranze per il Sannio In primo piano

Dopo ben 88 giorni dal voto dello scorso mese di marzo (era il giorno 4 per chi lo avesse dimenticato!), infinite vicissitudini ed improvvisi ritorni di fiamma, che hanno coinvolto pesantemente anche i mercati finanziari, finalmente il primo governo giallo-verde è riuscito ad emettere i primi vagiti, proprio alla vigilia della Festa della Repubblica, uno dei momenti più importanti e significativi della storia della Nazione. Ma è stato un “parto” davvero difficile ed impegnativo!

Fortunatamente, è stato almeno scongiurato un immediato, e pazzesco, ritorno alle urne, casomai in piena estate, come ad un certo punto era stato anche prospettato.

Al via, quindi, la maggioranza Movimento 5 Stelle - Lega, con tanti saluti a quel centrodestra unito che, almeno come coalizione, era uscito vittorioso dalle urne. Coerente fino alla fine Forza Italia, e di questo bisogna prenderne atto, con il “no” alla fiducia, mentre da parte di Fratelli d’Italia una astensione benevola. Naturalmente netto il “no” del Partito Democratico e degli altri partiti di Sinistra, mentre tutta da vedere la posizione dei sindacati.

Ora il governo è atteso dai fatti, previsti in quel “contratto” (addio al vecchio “programma”!) che la maggior parte degli attuali ministri, a cominciare dal premier Conte, non hanno neanche collaborato a scrivere, ma a cui ora saranno obbligati ad attenersi, sotto l’attento sguardo di Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

Un “contratto” (da tanti definito quasi un libro dei sogni, con molte promesse, nonostante le poche risorse a disposizione), che qualche riga riserva al Mezzogiorno, anche se, all’improvviso, è sorto un  ministero per il Sud, affidato alla “pasionaria no Tav” grillina Barbara Lezzi.

Ora il governo del cambiamento (quello della Terza Repubblica come continuano a chiamarlo) può finalmente iniziare il proprio non facile cammino con una  speranza (che forse resterà tale!) per noi sanniti: riusciremo a conquistare almeno un posto di sottosegretario, considerando che sono ben quattro i “pentastellati” tra Camera e Senato?

Per ora le indiscrezioni che giungono non parlano proprio degli eletti sanniti, ma fino alle nomine c’è ancora qualche giorno. Se poi le voci saranno confermate, vuol dire che i nostri eletti dovranno svolgere il proprio lavoro soltanto nelle Commissioni.

GINO PESCITELLI