Palazzo Mosti: è dissesto bis In primo piano

Erano circa le 17 di mercoledì 11 gennaio 2017 quando a Palazzo Mosti con 20 voti favorevoli, 7 contrari e 4 astenuti è stato approvato il dissesto-bis.

Nessun problema all'interno della maggioranza, che ha perso soltanto il voto di Antonio Puzio, il quale in Consiglio comunale non è proprio venuto. Del resto, il rappresentante di Forza Italia non si è presentato neanche al voto per il rinnovo del Consiglio provinciale e quasi certamente nei prossimi giorni lascerà anche Forza Italia, come ha già fatto sapere.

I sette voti contrari sono stati quelli dei consiglieri vicini al Partito Democratico, mentre si sono stati astenuti Vincenzo Sguera, Marcellino Aversano e i due consiglieri dei 5 Stelle Nicola Sguera e Marianna Farese.

La seduta  è stata caratterizzata da un duro confrontotra maggioranza ed opposizione, ma anche dalle intemperanze del segretario provinciale  della  della CGIL Rosita Galdiero nei confronti del sindaco Mastella.

Per quanto riguarda i numeri, il dissesto è stato dichiarato con un totale di 106.060.300,45 euro, così distribuiti: 50.518.686,46 euro per debiti fuori bilancio riconosciuti, 3.117.169,64 euro per debiti fuori bilancio non riconosciuti, 17.592.129,49 euro come anticipazione di cassa al 30/11/2016, 34.832.314,86 euro come disavanzo di amministrazione. A questa  enorme massa passiva bisogna aggiungere 25.000.000,00 euro come presunto importo per contenzioso in atto e 7.180.379,68 euro come somma  a destinazione vincolata ex legge 219) mai restituita.

A questo punto la delibera di dissesto, una volta divenuta esecutiva, dovrà essere inviata al Ministero dell’Interno, poi toccherà al Presidente della Repubblica nominare la terna che dovrà gestire il dissesto.

Il primo dissesto venne dichiarato il 15 settembre del 1993 dal commissario prefettizio Levante e venne chiuso nel 2009 con la restituzione  della Commissione di Liquidazione di 1 milione e 400mila euro  sui 21.735.000 che costituiva il mutuo contratto dall’amministrazione D’Alessandro quattro anni prima, su richiesta della stessa Commissione Liquidatrice.

GINO PESCITELLI

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