Pd, il Coordinamento Cittadino a confronto sui problemi di Benevento In primo piano

Lunedì 27 novembre, si è riunito il Coordinamento Cittadino del Partito Democratico. Tra le numerose presenze, significativa quella dei consiglieri comunali De Pierro, Del Vecchio, Di Dio, Fioretti e Lepore, che hanno accolto l'invito espresso dal coordinatore Giovanni De Lorenzo, già nella propria mozione congressuale, ad avviare una strategia d'opposizione condivisa, e per questo ancora più efficace.

Inevitabilmente, la discussione si è concentrata sulla Classifica Vivibilità 2017, e cioè sulla graduatoria delle città italiane per qualità della vita stilata, e pubblicata proprio in giornata, dal Sole24Ore. La graduatoria prende in considerazione diversi indicatori di vivibilità, mediando tra servizi offerti, spesa pubblica, grado d'istruzione e trend generale. Benevento ne esce fortemente penalizzata, e mortificata, scivolando al 95esimo posto e perdendo ben 9 posizioni rispetto al 2016.

“Un risultato che, al di là dell'agone politico, ci ferisce come cittadini - si legge nella nota diffusa agli organi di stampa -. Ma anche un risultato che fissa, con dati e stime oggettivi ed inoppugnabili, il fallimento dell'amministrazione mastelliana della nostra città. Un declassamento che rimuove orpelli e lustrini, e ci sbalza nella cruda realtà. Perchè una cattiva gestione non è solo indice di incompetenza, ma è uno scotto che la cittadinanza tutta paga.

La città soffre diversi problemi, tutti importanti. Ma il Coordinamento ha, sin dal primo insediamento, individuato i due più gravi, e più eclatanti, nei confronti dei quali l'attuale amministrazione si sta mostrando particolarmente inadeguata: la situazione Asia e la questione legata alla mensa scolastica. Sulla questione Asia, continuano le attività del gruppo di lavoro costituito nella precedente riunione di Coordinamento.

La questione mensa è altrettanto seria, e tocca valori fondanti (scuola, famiglia, infanzia) che dovrebbero prescindere dallo scontro di posizioni. Ma il Coordinamento ha il dovere di denunciare, e di esprimere un giudizio anche politico. La propaganda elettorale mastelliana, infatti, aveva individuato proprio nella questione mensa uno dei punti di svolta. Il sindaco aveva promesso una soluzione tempestiva ed efficace. Una promessa, come le altre, disattesa, ma che chiama in causa una responsabilità che va ben oltre la politica. Non si tratta solo di inefficienza, di presbiopia amministrativa, ma di un impegno personale nei confronti della città, anche questo puntualmente disatteso. Ad oggi, ci ritroviamo con un servizio peggiorato rispetto al passato, non attivo, tra interventi ministeriali, moniti dell'Autorità nazionale anti corruzione, ricorsi al Tar e valzer di responsabilità.

Ai risultati della Classifica Vivibilità 2017, il sindaco ha risposto di aver trovato una “città ferma”. Pensando bene (si fa per dire) di imprimerle una spinta, che la sta facendo sprofondare inesorabilmente sempre più verso il basso.

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