PESCO SANNITA - Disservizi idrici a 4 mesi dall'alluvione. Il sindaco sbotta: 'Errare è umano, perseverare diabolico' In primo piano

'A distanza di quasi quattro mesi dall'alluvione, Pesco Sannita e altri comuni si trovano a dover subire un grave disservizio riguardo la fornitura idrica su tutto il territorio'. A denunciarlo in una lettera alle istituzioni e al Consorzio Alto Calore è il sindaco di Pesco Sannita, Antonio Michele.

'Nello specifico - spiega nella missiva - questo Comune è socio del Consorzio idrico Alto Calore Spa, ente affidatario e gestore del servizio idrico. La rete di distribuzione comunale è alimentata tramite quattro serbatoi che fino alla data dell'evento calamitoso venivano approvvigionati in parte dalla sorgente Grotte di Pontelandolfo e in parte (circa il 60%) dalle sorgenti di Cassano Irpino.

L'evento alluvionale - aggiunge il primo cittadino - ha spazzato via la struttura metallica di sostegno e relativa rete di adduzione nel tratto in cui attraversa il Fiume Tammaro nel Comune di Paduli interrompendo in tal modo la fornitura dalle sorgenti di Cassano Irpino.

A seguito di ciò la maggior parte del territorio comunale di Pesco Sannita si venne a trovare totalmente primo di fornitura idrica, e solo grazie ad interventi tampone straordinari da parte del Consorzio Alto Calore, la fornitura veniva parzialmente ripristinata ma in modo del tutto precario.

Tale precarietà, che doveva essere straordinaria, - prosegue Michele - è diventata purtroppo ordinaria. Difatti a tutt'oggi ben due dei quattro serbatoi presenti sul territorio comunale sono privi di fornitura, e le utenze vengono precariamente alimentate con un sistema di pompaggio direttamente in rete, utilizzando la sola sorgente Grotte di Pontelandolfo, tra l'altro già attualmente del tutto insufficiente, immaginiamo cosa succederà durante la stagione estiva.

Ne deriva che buona parte delle utenze beneficiano della fornitura idrica 'ad intermittenza' in quanto un semplice calo di pressione, una perdita delle condotte, la mancanza di energia elettrica, il blocco di qualche pompa, la maggiore erogazione a favore di qualche altro comune ecc. provoca l'interruzione idrica in modo molto frequente e per lungo tempo.

Tale situazione di grave disagio - continua - sta provocando uno stato di tensione tra la popolazione ormai stremata dalla lunga sopportazione e notevole sfiducia nei confronti delle istituzioni in generale ritenute incapaci di far fronte ad un problema così grave per la collettività ma di modesta entità sia in termini economici che temporali.

Gravi sono i danni che ne derivano soprattutto per le varie attività economiche presenti, considerato anche che si tratta di un territorio che da anni sta investendo sullo sviluppo turistico grazie anche alla vicinanza con Pietrelcina, terra natale di San Pio'.

Nella sua lettera il sindaco chiede 'un immediato intervento per la risoluzione del problema, tra l'altro estremamente semplice: si tratta di ricostruire la passerella metallica sul fiume nel territorio comunale di Paduli, spazzata via dall'evento alluvionale, e ripristinare la condotta adduttrice proveniente dalle sorgenti di Cassano Irpino'.

'Sono sicuro - conclude la nota - che le Autorità, ognuno per quanto di propria competenza, attueranno i provvedimenti necessari ed opportuni per dare risposte concrete alle esigenze collettive. Il ritardo è già grave, la sensazione diffusa è quella che la burocrazia continua a farla da padrone, che si continui a palleggiare sulle competenze dell'uno o dell'altro incuranti delle sofferenze della collettività mentre la già povera e provata economia delle nostre realtà subisce il colpo mortale. Il vecchio detto è in questo momento quanto mai attuale: 'Errare è umano, perseverare è diabolico'. Quale sindaco, ma soprattutto in nome e per conto della popolazione di Pesco Sannita mi aspetto dai rappresentanti degli enti ed organismi, nonché dagli autorevoli esponenti politici, risposte chiare e concrete, fatti e non parole'.

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