Pino Rosso a Benevento In primo piano

E’ quello che è stato buttato giù per ettari e ettari dalla tempesta di vento di questo autunno giallo-verde.

E’ rossiccio il tronco quand’è giovane, poi assume il funereo colore grigio di tutti gli abeti.

Il suo habitat è la montagna fredda, quindi Alpi e alta quota.

Nulla a che fare con i fiumi o con l’arsura beneventana.

Chi li ha comprati per farne abbellimenti natalizi (la Camera di Commercio col suo contributo di 55mila euro?), se è vero che hanno mantenuto un minimo di apparato radicale (onestamente difficile, considerata la misura del vaso di cemento dove sono stati sistemati), avendo difficoltà a rifilarli come pura legna da ardere, ne ha fatto dono al Comune di Benevento.

Immediato l’entusiasmo di assessore e neo-dirigente, lasciatisi andare a suggestive ipotesi ripiantatorie. Dopo averne collocato uno per ogni rione, affinché il decentramento, per l’avvenire, possa interessare anche l’addobbo natalizio delle periferie, il rimanente sarebbe destinato ad ombreggiare le piste ciclabili (ma chi va in bicicletta desidera il sole, è sempre stato così)) e ad abbellire l’ansa del fiume Sabato poco distante dal ponte di Santa Maria degli Angeli.

Per le foto dal basso, si presta il ponte suddetto, all’uopo già provvisto di panchine e parapetti squadrati; per la vista dall’alto è ideale la Gran Potenza.

Poiché chi va in gita sociale a Budapest viene portato a vedere l’ansa del Danubio, qui si potrebbe promuovere, durante l’estate, quando l’acqua è particolarmente rara, una traversata a piedi nudi. Anche per allontanare le fastidiose pantegane.

In lontananza si potrebbe mettere sul piatto del grammofono Pino Solitario ascolta, nella celebre versione cantata da Luciano Virgili

M. P.