Polemiche sulle auto blu, il presidente del SIAR Ernesto Gentilcore scrive al ministro Rotondi In primo piano

Il Presidente del SIAR, Sindacato Italiano Autisti di Rappresentanza, il sannita Ernesto Gentilcore (foto) ha inoltrato una lettera al Ministro per l’Attuazione del programma del Governo, Gianfranco Rotondi, riguardo alle sempre più accese polemiche inerenti le auto-blu. Nella missiva si legge:

Egregio Ministro, Le scrivo in riferimento alle dichiarazioni che Lei ha fatto alla stampa in questi ultimi giorni. Ebbene, Lei afferma che il numero dei deputati e senatori va dimezzato; il giorno dopo taglierà loro gli stipendi e quello successivo li toglierà le auto blu ecc.. Allora: Lei è un kamikaze! Significa che vuole proprio farlo cadere questo governo! Ed ancora, da una Sua recente affermazione: “Per esempio sulle auto blu, dovevamo avere più coraggio. Le abbiamo ridotte, disciplinate. Vanno tolte di mezzo, punto e basta”. Veramente, signor Ministro, non riesco a comprenderLa, quando afferma di voler eliminare le auto blu. Si riferisce forse alla Sua? Forse non si ricorda che il 2 aprile scorso, grazie alla Sua auto blu ed alla Sua scorta, è riuscito a seminare dei pregiudicati che la stavano inseguendo? Ma forse si riferisce alle auto blu degli altri: a quella del Presidente della Repubblica ed a quella del Presidente del Consiglio? O forse a quelle che scortano i magistrati anti-camorra? Nemmeno. Allora, forse, a quelle delle pubbliche amministrazioni che fanno assistenza domiciliare alle persone che non possono muoversi e che non hanno soldi per rivolgersi alla sanità privata perché categorie di pensionati con la “minima”? Forse non è un Suo problema e non lo è neanche di chi guadagna stipendi da tre o quattro zeri come Lei. Evidentemente è facile sparare sulla Croce Rossa, pardon, sulle auto blu, per riconquistare il consenso dell'opinione pubblica, ma non bisogna toccare i privilegi dei politici, dal vitalizio in poi. In conclusione Le dico, in qualità di rappresentante di una categoria di lavoratori che percepiscono uno stipendio medio di 1.200 1.300 euro al mese (e che, grazie a Voi, non avrà aumenti salariali fino al 2014!), che siamo stufi di essere il Vostro capro espiatorio! Una volta per tutte: diciamo basta! Ossequi signor Ministro, Le auguro, quando leggerà questa lettera, di guardare in faccia gli uomini della Sua scorta e il Suo autista e ripensare a questa lettera…

Con perfetta osservanza, il Presidente del Siar, Ernesto Gentilcore”.

 

 

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