Ponte San Nicola, il dirigente Moschella risponde a Tibaldi In primo piano

Tirato in ballo dal candidato sindaco Raffaele Tibaldi, pur senza essere nominato esplicitamente, in merito alle precarie condizioni in cui versa il ponte sul torrente San Nicola, il comandante-dirigente del settore Polizia Municipale di Benevento, Giuseppe Moschella, risponde con una nota che nel finale assume toni alquanto aspri.

Ecco quanto scrive:

“Sorprende che un candidato sindaco, già consigliere comunale non conosca le vicende della città che vorrebbe amministrare.

Come tutti coloro che vivono la città ricorderanno, gli eventi alluvionali del 15 e 19 ottobre 2015, danneggiarono una spalletta del ponte San Nicola, lato sponda Capodimonte, i tecnici che effettuarono i primi sopralluoghi, fra cui gli stessi Vigili del Fuoco, consigliarono una immediata chiusura della viabilità e un approfondimento sulla stabilità dello stesso.

Pertanto venne incaricato un team di professionisti ad effettuare tutte le indagini tecniche sulle condizioni di stabilità della struttura.

La chiusura totale del ponte comportò un notevole disagio per la cittadinanza, la parte orientale della città rimase praticamente isolata dal centro cittadino.

Vi furono numerose attivazioni da parte degli abitanti e dei commercianti che sollecitavano una soluzione.

Il team di esperti, dopo aver fatto vari sopralluoghi e fatti analizzare in laboratorio dei saggi prelevati nelle varie articolazioni del ponte, consegnarono al Comune una relazione tecnica dalla quale non emergeva un quadro drammatico sulla struttura, riferivano comunque che prudenzialmente andava diminuito il transito di veicoli sul ponte.

In coincidenza temporale il sindaco di Benevento, ing. Fausto Pepe, organizzava delle riunioni con rappresentanti del comitato di quartiere e rappresentanti dei commercianti di Capodimonte, nel corso delle quali venne deciso di aprire un solo senso di marcia, preferibilmente quello che dal centro città portava al rione.

In merito alla probabilità di ricercare un nuovo lavoro, chi ha già lavorato per 41 anni, come lo scrivente, senza mai essere imputato in alcun processo penale, non spaventa una nuova esperienza, anzi potrebbe essere esaltante”.

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