Post bomba, la dirigente del Classico chiede la delimitazione di una parte di piazza Risorgimento In primo piano

Il Liceo classico ha affermato, nel consiglio dei docenti, di continuare ad impegnarsi e a lavorare per rafforzare la presenza di questa scuola nel territorio sannita.

'La scuola pubblica e', probabilmente, la più significativa conquista democratica del nostro paese e, in tal senso, va difesa, tutelata, meglio conosciuta, certo pure criticata ma mai deturpata o oltraggiata con azioni violente o con pregiudizi sommari'.

È questo ciò che è stato discusso con riferimento agli atti vandalici di cui l’edificio è stato vittima la notte di Natale. La dirigente Norma Fortuna Pedicini ha dichiarato che l’accaduto non può certamente scivolare nel dimenticatoio una volta finita l’attenzione su social e media.

L’intenzione è di voler tener desta l’attenzione sul tema poiché una bomba è certamente da condannare dal punto di vista penale e civile e non può essere considerata solo come una 'bravata adolescenziale'. Le riflessioni della dirigente scolastica sono state su una scuola non come microcosmo chiuso in se stesso, ma come specchio della realtà in cui si vive.

La scuola raccoglie tutte queste problematiche cercando di presentare un processo di cambiamento di prospettive con buone pratiche civili e sviluppo del pensiero critico.

Con l’auspicio della continuazione delle indagini per capire cosa realmente è accaduto nella notte di Natale e perché, l’invito è di non esprimere propri giudizi personali prima della fine delle indagini che sono condotte dalla magistratura e dalle forze dell’ordine.

È stato richiesto un intervento da parte della provincia ringraziandola per la tempestiva riparazione al portone che ha potuto consentire la ripresa della normale attività scolastica.

Questo intervento riguarda la delimitazione di una parte di piazza Risorgimento che dovrebbe essere trasformata in uno spazio a disposizione degli studenti dei quattro istituti scolastici. Il fine è valorizzare le architetture presenti nella piazza che spesso sono vittime di degrado a causa di pratiche di civica diseducazione.

ANGELA FAIELLA

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