Premio Strega, riflessioni forti sul mondo contemporaneo durante la presentazione dei 12 finalisti In primo piano

'La letteratura e' esplorazione del mondo'. Con queste parole lo scrittore Antonio Moresco ha presentato il suo romanzo 'L'addio'. 'Come il mondo puo' essere raccontato dalle parole?'. Questo l’interrogativo posto da Giordano Meacci, autore del libro 'Il cinghiale che uccise Liberty Valance'. Una girandola di domande e riflessioni, spunti sferzanti ed ironici, ha colorato la presentazione dei finalisti del Premio Strega, tenutasi al Teatro Massimo di Benevento. La manifestazione culturale, giunta alla nona edizione, è stata condotta da un frizzante e graffiante Dario Vergassola e da Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci.

Un appuntamento ormai tradizionale, fiore all’occhiello della città, seguito con interesse anche dalle scuole. 'Ricordo quando andai a parlare con il presidente Tullio De Mauro - ha raccontato Raffaele Del Vecchio, assessore alla cultura - proposi di portare questa anteprima a Benevento, ma si mostrò perplesso, mi disse che si era fatta avanti anche Torino. Poi però si convinse, ci 'fidanzammo'ed arrivammo al 'matrimonio'. Da questa iniziativa è nata l’idea del Laboratorio di Scrittura Creativa affidato a Melania Petriello dell’Associazione Piccoli Maestri'.

Il premio letterario più importante d’Italia compie 70 anni. 'Abbiamo la stessa età della Vespa e della Repubblica - ha ricordato Giuseppe D’Avino, presidente di Strega Alberti - tutto cominciò con una storia amicizia tra Guido Alberti e Maria Bellonci'. 'Questo premio - ha affermato il sindaco Fausto Pepe - è collegato alla storia imprenditoriale della nostra città. La mia ordinanza contro il libro del figlio di Riina ha fatto molto discutere. E’ stato un gesto simbolico. La cultura della mafia va combattuta sempre. Propongo un premio di letteratura antimafia, da tenersi a Benevento'.

Il primo a salire sul palco del Massimo è stato Eraldo Affinati, autore de 'L’uomo del futuro', dedicato a don Lorenzo Milani. Poi è  stata la volta di Edoardo Albinati col libro 'La scuola cattolica' di oltre 1300 pagine, nel quale si racconta una storia di violenza sessuale, una sorta di rappresaglia contro la liberazione delle donne. 'Io insegno ai ragazzi difficili - ha spiegato Affinati - a quelli che non ti ascoltano. I don Milani di oggi sono tanti'. Il difficile rapporto col padre e la ricerca di  una riconciliazione sono, invece, i temi al centro del romanzo di Rossana Campo, 'Dove troverete un altro padre come il mio'.

Tra collezionisti di serpenti e pornografia si muove Luciano Funetta con il libro 'Dalle rovine', mentre Simona Lo Iacono parla de 'Le streghe di Lenzavacche', un romanzo storico metaforico sulle streghe del novecento, benevole, erboriste, mammane, guaritrici, perseguitate durante il fascismo. Dalla emarginazione al confronto. Sull’amicizia tra diversi e la riscoperta del dialetto dei popoli si sofferma Paolo Malaguti ne 'La reliquia di Costantinopoli'.

Il richiamo a tematiche d’attualità è stato molto forte. 'I fatti recenti di Napoli - ha sottolineato Moresco - dimostrano che la nostra società schiaccia i bambini, siamo circondati dal male, dalla disperazione e sentiamo pressante il bisogno di salvezza'. Di qui l’esigenza di puntare sulla conoscenza ed il sapere. 'Questo premio ha investito nella cultura - ha fatto notare Melania Petriello - qui sta la sua forza e la sua lungimiranza. Vogliamo costruire un 'comunità delle parole'. Dopo l’alluvione ci siamo rialzati con grande coraggio. Siamo arrivati in serie B. Porteremo avanti il progetto che si chiama 'Stregati dalla lettura'.

Riflettori sulla Shoah nel libro di Demetrio Paolin, 'Conforme alla gloria', sulla scia di Primo Levi che osservava: 'Se c’è Aushwitz, non c’è Dio'. Le delusioni e le insoddisfazioni che ci attanagliano quando non vediamo realizzati i nostri sogni ed il nostro talento trovano spazio ne 'La figlia sbagliata' di Raffaella Romagnolo, mentre ne 'La femmina nuda' di Elena Stancanelli sono descritti la separazione di una coppia ed il successivo, rapido, sconvolgente passaggio dall’amore al disamore. A rappresentare lo scrittore Vittorio Sermonti, in gara con 'Se avessero', è venuto Paolo Zaninoni, direttore editoriale della Garzanti. L’autore è apparso in video, ricordando di aver partecipato altre due volte al Premio Strega, senza fortuna. L’illustre dantista, insieme ad Affinati ed Albinati, forma la rosa dei probabili vincitori.

ANTONIO ESPOSITO

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