Professori e studenti del 'Giannone' uniti nel testimoniare solidarietà alle donne vittime di violenza In primo piano

Il liceo classico di Benevento ricorda oggi la giornata internazionale contro la violenza sulle donne con un flash mob. Professori e studenti del liceo-ginnasio 'Pietro Giannone' si sono uniti nel cortile centrale dell’istituto di piazza Risorgimento per testimoniare la loro solidarietà nei confronti di tutte le donne che subiscono maltrattamenti e prepotenze.

'Al fine di approfondire - ha spiegato in una nota Norma Fortuna Pedicini, dirigente scolastica del Giannone - questo terribile problema che affligge la nostra società abbiamo deciso, in accordo con lo staff di collaboratori e con i rappresentanti d’istituto, di lasciare un segno della nostra attenzione attraverso un azione simbolica. Il flash mob, proposto dai ragazzi, ci è sembrato una giusta manifestazione tesa a sensibilizzare ulteriormente allievi di tutte le età ed i professori contro l’insensata violenza che continua ad essere usata contro le donne in tutto mondo'.

Partecipi attivi dell’iniziativa i neo rappresentanti d’istituto Jacopo Babuscio, Paola De Girolamo, Pasquale Abbatiello e Vincenzo Pasqauriello.

La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999. L'Assemblea ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in questo giorno.

Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime del dittatore Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.

ANGELA FAIELLA

Altre immagini