SAN BARTOLOMEO IN GALDO - Successo per la mostra archeologica 'Il passato torna presente' In primo piano

Il passato torna presente e' stato il titolo di una mostra fotografica allestita dal 21 al 25 novembre (procrastinata su richiesta del pubblico) presso il Bar Exploit di San Bartolomeo in Galdo (BN).

La particolarità di tale allestimento è che esso riguarda in massima parte i risultati e le modalità dello scavo archeologico compiuto nei mesi scorsi in località Taglianaso.

Durante i lavori di scavo del metanodotto Snam Rete Gas sono affiorate tracce di un antico abitato ed un’unica moneta di epoca molto remota. Sono stati chiamati gli archeologi della società Ante Quem di Bologna e sono stati effettuati scavi e rilievi sul posto, anche con l’utilizzo di droni. La direzione scientifica dei lavori è affidata alla dottoressa Luigina Tomay, funzionario archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Campania.

La mostra è stata organizzata da Sara Palumbo, laureanda in Lettere presso l’Università degli Studi di Perugia, e dal Comitato Giovani. Le foto sono di Antonio Pacifico. Accanto alle immagini degli scavi archeologici era presente anche una ricca sezione di foto d’epoca, proveniente dall’archivio del fotografo Domenico Vinciguerra.

Va ricordato che l’attuale sito è stato scoperto dopo quello di Castelmagno, anch’esso fuori paese ed anch’esso di rilevante interesse archeologico.

Sara Palumbo ci ha detto: «Il metanodotto Snam Rete Gas ha permesso il rinvenimento di 13 siti archeologici sull'intero tratto I-II tronco Biccari (FG)-Campochiaro (CB). Due dei suddetti siti ricadono nel Comune di San Bartolomeo in Galdo di cui uno è stato aperto in località Taglianaso e consiste in resti di murature databili all'epoca Altomedievale e in una porzione di villaggio di epoca Preistorica, più precisamente le evidenze più antiche sono databili al periodo compreso tra la tarda Età del Bronzo e l'inizio dell'Età del Ferro. Inoltre sono state rinvenuti numerosi frammenti ceramici ed alcuni elementi in ferro ed in selce lavorata».

L’accogliente atmosfera del bar ospitante ed il sapiente allestimento hanno portato moltissimi visitatori alla mostra, del tutto autofinanziata dal Comitato Giovani.

Così è bello sapere che nel paese dell’Ospedale mai compiuto ed in piedi da sessant’anni, del desiderio di secessione dalla provincia sannita e della mai costruita “Fortorina”, qualcosa comincia a muoversi nell’ottica del recupero memoriale e della valorizzazione turistico culturale, e che tali iniziative partano proprio dai più giovani.

LUCIA GANGALE

www.luciagangale.blogspot.com

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