Stati Generali della Cultura, Sguera interroga Picucci: 'Sarà mantenuto l'impegno di convocarli a gennaio?' In primo piano

'Oltre al dissesto finanziario, come sembra ormai certo, la vecchia amministrazione ci lascia in eredità anche notevoli perdite dal punto di vista culturale. Nella fase finale della scorsa campagna elettorale, infatti, il candidato Del Vecchio, già vice sindaco e assessore alla cultura per ben 10 anni, annunciò che si era avviata ufficialmente la procedura per la candidatura della città di Benevento a capitale italiana della cultura 2018. Il fatto che Benevento non sia rientrata tra le 21 località, tra cui sono state scelte le 10 finaliste, ha provocato la reazione di taluni, che hanno accusato l’attuale amministrazione di non aver operato al meglio affinché ciò non accadesse”. Così Nicola Sguera (M5S BN) membro della Commissione Cultura al Comune di Benevento.

“L’assessore Picucci, da parte sua, ha avuto gioco facile a controbattere tali accuse, poiché ha fatto giustamente rilevare che la nuova Giunta si era insediata proprio il 30 giugno, termine ultimo per concludere l’iter di candidatura - prosegue il grillino -. Il Movimento 5 Stelle, invece, già in campagna elettorale, con l’intervento congiunto a firma mia e di Antonello Rapuano, aveva fatto notare, nell’indifferenza quasi totale delle altre forze politiche, che quella di Del Vecchio era una polpetta avvelenata in quanto la sola manifestazione di interesse avrebbe provocato, in caso di non aggiudicazione, la preclusione alle successive procedure di selezione, per cui si potrà partecipare a quella del 2020, che non è dato sapere quando lo sarà. Dunque, l’occasione persa dovrà servire di stimolo per prepararsi seriamente ad una candidatura autorevole della Città, che ha tutte le caratteristiche per poter primeggiare.

L’assessore Picucci, inoltre, ha dichiarato che 'la giunta Mastella si sta adoperando per la riapertura degli spazi teatrali e per il potenziamento dei servizi di accoglienza turistica per presentare in futuro una candidatura forte e supportata da elementi concreti'. Ma, nella migliore delle ipotesi, si tratta di attendere molti anni - sottolinea Sguera -. La questione è che il nostro patrimonio non è utilizzato bene e il motivo sta nell’assenza di una visione strategica dello sviluppo e della gestione delle risorse culturali che consenta di rilanciare la domanda di cultura da parte dei cittadini e dei turisti. Non è sufficiente possedere una quota di beni culturali per attrarre automaticamente la domanda di consumo culturale. Un territorio dotato di siti storico-architettonici, di paesaggi culturali, di tradizioni storiche richiede un livello di progettazione adeguato per l’offerta dei servizi culturali che rendano facilmente fruibili i beni artistici. Ciò significa, non soltanto rendere accessibili musei o aree archeologiche, ma qualificare la rete di servizi primari che ne favoriscano la corretta fruizione: informazione, comunicazione, trasporti, ricettività turistica, ecc.

Come scritto nel nostro programma, il principio generale dovrebbe essere quello della partecipazione ampia di tutti i soggetti competenti alla programmazione delle attività artistico-culturali della città e il coinvolgimento attivo degli operatori economici per pianificare al meglio la gestione dell’accoglienza e della mobilità dei turisti - conclude Nicola Sguera -. A quando la ridefinizione di compiti e composizione della Conferenza degli Enti e degli operatori culturali? Sarà mantenuto l’impegno di convocare gli Stati generali della cultura nel prossimo mese di gennaio, visto che l’assessore Picucci l’aveva già promessa con enfasi per il corrente mese di novembre?'.

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