Strade in frana. Lo stato dell'arte In primo piano

Sono di questi giorni le notizie di frane che investono il territorio provinciale e fra queste, non solo per la pericolosità, colpiscono quelle che interessano le strade. Il loro blocco genera tutta una serie di criticità che investe sia il lavoro sia i servizi sia ancora la tutela del sociale.

Percorriamo strade tutti i giorni, in auto o a piedi, e forse di rado ci fermiamo per un attimo a riflettere sulla dinamica della loro costruzione. Appare quasi scontato che una strada ci sia, e che magari sia proprio lì, e che serva proprio all’uso per cui è stata costruita. Non si riesce ad immaginare il luogo che percorriamo senza la strada. Ma al di à dell’utilizzo, è importante considerare che la strada, collinare, pianeggiante o di montagna, è stata in ogni caso generata da una frattura operata nel territorio. Certo all’epoca della sua costruzione saranno state messe in opere tutte le accortezze necessarie, a cominciare dagli scavi e dai riempimenti con materiali idonei, e poi i manti di copertura, e poi i deflussi delle acque, e ancora sotto e soprappassi, e così via. Ma col tempo le cose cambiano, e le mutazioni non sono sempre evidenti, e chissà si generano squilibri dovuti sia all’incuria, sia alla natura, sia a entrambe le cose. E da queste trasformazioni, ci piace ritenerle poco evidenti, si generano i guasti.

Qualche tempo fa parlammo dell’importanza della presenza sul territorio dei cantonieri, e della loro benemerita opera di sentinelle del territorio. Sarebbe il caso, forse, di ripristinare questo indispensabile servizio.

È di ieri la notizia del finanziamento, da parte della Regione Campania, della progettazione di dieci opere pubbliche che interessano le strade, le infrastrutture e la messa in sicurezza di corsi d’acqua della nostra provincia (Fortore, Valle Caudina, Valle Telesina, Titerno-Alto Tammaro, colline beneventane) e dell’ammissibilità di altre 42 proposte di finanziamento per la progettazione presentate dalla stessa Provincia di Benevento, che saranno finanziate non appena possibile. In totale la Regione ha concesso alla Provincia di Benevento 1,600 milioni di euro circa che verranno spesi, secondo le procedure di legge e la regolamentazione approvata dalla regione stessa, per affidare a tecnici professionisti la redazione dei progetti esecutivi per la infrastrutturazione del territorio sannita.

Ben vengano questi finanziamenti, ma è fondamentale investire sul tempo, così come fanno altre regioni (vedi Toscana). E lanciamo allora una provocazione. Se non sono sufficienti le professionalità che esistono negli enti locali, sia per l’esiguità del numero sia per i notevoli impegni del quotidiano, perché non tentare anche la strada degli ordini professionali? Le libere professioni, ricordiamo, così come tutte le attività d’impresa, potrebbero anche investire nel loro tempo e, se gli ordini sono legalmente d’accordo, in qualche maniera si potrebbe superare lo scoglio che lega i professionisti all’inscindibile duo progettazione/esistenza del finanziamento. E si sa, senza la preliminare progettazione non può esserci finanziamento dell’opera. E allora?

UBALDO ARGENIO

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