TELESE TERME - La legalità secondo Toto' è il progetto di animazione bibliotecaria della Fondazione 'Romano' In primo piano

Mercoledì 15 novembre, alle ore 18.30, la Fondazione Gerardino Romano, presso la sede sociale di Piazzetta G. Romano 15, in Telese Terme, proietta il film Gli onorevoli, 1963. La Biblioteca della Fondazione Gerardino Romano, con il progetto 47 morto che parla. La legalità secondo Totò, vuole incentivare la lettura e gli approfondimenti tematici legati all’educazione civica.

Il progetto è stato considerato meritevole del contributo dalla Regione Campania - UOD Promozione e valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche, che ha lanciato un Bando di Animazione Bibliotecaria finalizzato a garantire un’ampia partecipazione popolare e una maggiore consapevolezza sull’importanza dei servizi bibliotecari territoriali.

Nel film Totò interpreta la parte di un ufficiale in pensione, Antonio La Trippa, classico militare “tutto di un pezzo”. Il “tutto di un pezzo” lo dimostrerà con il suo comportamento, militare lo è un po’ meno, perché, come la moglie (Anna Campori) e il suo ex-attendente (Agostino Salvetti) gli rinfacciano, da soldato aveva esclusivamente diretto la banda musicale!

Antonio La Trippa si presenta alle elezioni per il Partito Nazionale Restaurazione; è un nostalgico dei “bei tempi”, un conservatore, anzi un restauratore romantico; spera ancora nel ritorno del Re in Italia. Nel suo partito è l'unico in grado di prendere voti, grazie alla grande stima di cui è circondato nel suo collegio elettorale (la cittadina di Roccasecca).

Rimarrà deluso dai notabili del suo Partito (presidente e segretario), quando capirà che l'unica loro intenzione è quella di insediarsi in Parlamento (grazie ai voti da lui ottenuti) per potersi vendere al miglior offerente.

Da esperto ante-litteram in marketing elettorale, Antonio La Trippa ha capito l'importanza della pubblicità: “Occorre battere, ribattere, martellare, il nome del candidato deve colpire i timpani degli elettori”. E si comporta di conseguenza; sceglie una frase, quasi uno slogan, il famosissimo: “Vota Antonio, Vota Antonio, Vota Antonio!” Lo ripete dappertutto, con tono normale, a bassa voce, come intercalare, ma anche e soprattutto urlandolo a squarciagola: si avvale a tal scopo di uno strano imbuto-megafono e si affaccia, più volte, alla finestra per proporre ai condomini il suo “Vota Antonio, vota Antonio, vota Antonio”.

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