Ucci: 'Ho in mente una Benevento proiettata fuori le mura secondo il concetto di Smart Land' In primo piano

Oggi in Piazza San Marco dei Sabariani Gianfranco Ucci ha presentato con la sua lista il suo programma elettorale. In particolare a quello introduttivo di Ucci si sono susseguiti gli interventi dei candidati: Stefania Leone (Urbanistica), Maria Cheche (Ambiente e territorio), Antonella Rosella (Università e Politiche Giovanili), Danilo Travaglione (Sviluppo Economico), Gino Mazza (Servizi Pubblici) Maria Grazia Rumolo (Società, Servizi Sociali e Salute), Francesco Mazzini (Famiglia Tempo Libero e Sport), Vevoto Gianluca (Nuove Tecnologie). Federico Paolucci e D’Orsi Andreina (Legalità e Trasparenza) oltre che e Jean Pierre el Kozeh, che ha approfondito gli aspetti legati alla Cultura e al Turismo, e il senatore Pasquale Viespoli che nel suo intervento che ha ribadito: “Il programma mi convince perché l' unico che presenta innovazione ed analisi”.

Sull'aspetto culturale ha aggiunto: “Quando si parla di Città Spettacolo, non ci si può limitare a dire che bisogna riorganizzarla, ma è necessario riscoprire la sua vera funzione dando nuove prospettive che siano capaci di attrarre cofinanziamenti”.

Il candidato de #LaCittàdiTutti è poi entrato col suo intervento nel cuore dell’incontro spiegando il motivo della scelta della location: “Abbiamo voluto presentare il nostro programma in questo luogo per ricordare a tutti, compreso noi stessi, che questa è oggi l’emergenza di Benevento, un’emergenza mondiale vista la rilevanza di questi affreschi; e la loro scomparsa sarebbe un’onta per l’intera città che dimostrerebbe di non essere in grado di preservare le proprie ricchezze. Come ci siamo rimboccati le maniche dopo l’alluvione, come abbiamo esultato per il passaggio in serie B della nostra squadra, oggi dobbiamo tutti decidere di fare qualcosa perché il mondo non ci perdonerà questa perdita.

M’indigna poi - ha aggiunto - ma non mi stupisce la totale indifferenza di Pepe e soprattutto Del Vecchio che ha avuto la possibilità di sensibilizzare sulla vicenda il sottosegretario Bianchi e ha invece preferito fare lo struscio e la foto opportunità. Questa è la prova provata, se ce ne fosse ancora bisogno, che la cultura per questi amministratori non è modo di vivere o di sentire ma propaganda: e visto che non hanno prodotto nulla, si appropriano anche di opere progettate e fatte finanziare da altri come l’Arco del Sacramento o aspettano di essere in campagna elettorale per lanciare una candidatura a capitale della cultura rischiando di bruciarla per mancanza di tempi per organizzare la proposta. Questi signori che oggi hanno anche la faccia di ripresentarsi hanno fatto perdere alla città la propria vocazione ed identità, sociale ed urbana.

La nostra proposta, il nostro progetto - ha rimarcato Ucci - mira a restituire a Benevento questa identità recuperando una funzione aggregativa, sociale e solidale per la comunità che la abita oltre che ruolo di guida e riferimento per il più ampio contesto provinciale. Un’idea che supera quella di città dentro le proprie mura, ma la proietta oltre, superando il concetto di Smart City che si evolve in quello di Smart Land.

Da dove iniziare? Innanzitutto purtroppo una revisione contabile seria per capire la situazione economica; questa andrà di pari passo con riorganizzazione immediata della macchina comunale che passi attraverso una riqualificazione degli uffici, delle competenze e dei saperi del personale che va motivato. Dobbiamo poi dotarci di un’agenda digitale e il Comune dovrà essere totalmente online con una sezione della trasparenza in cui pubblicare tutti gli atti amministrativi, una sezione della partecipazione in cui sarà possibile assistere alle dirette dei consigli e una sezione dei servizi in cui il cittadino dotato di un PIN potrà richiedere certificati, pagare multe ma anche segnalare disservizi e ricevere informazioni.

I quartieri - ha quindi rilevato il candidato sindaco - che sono il soggiorno della città, quello dove la famiglia vive e non dove va a dormire, dovranno recuperare centralità attraverso la delocalizzazione dei servizi, la regolamentazione dei comitati di rappresentanza, la realizzazione di un consiglio comunale l’anno in ognuno dei quartieri e nelle contrade e l’istituzione dell’architetto di quartiere. Attenzione particolare sarà data alle contrade, perché se il centro storico è il salotto della città e i quartieri ne sono il soggiorno, le contrade ne sono il giardino. Oggi vengono considerate un’appendice mal servita o quasi un corpo estraneo rispetto alla città “dentro le mura”. Il concetto di Smart Land vuole reintegrare questo patrimonio territoriale, umano e valoriale restituendo alla componente rurale pari dignità rispetto alle altre parti della città.

Poi bisognerà riqualificare il centro storico in cui, tra l’altro, non è preservata dal degrado neanche il buffer zone definita nel sito Unesco “Longobards in Italy: Places of Power”. Ma prima andrà attivata una task force del decoro che mappi tutte le situazioni di degrado per dargli rapida soluzione.

Insomma - ha concluso Gianfranco Ucci -, abbiamo prestato attenzione ad ogni particolare, urbanistico, ambientale, culturale, sociale, economico cercando però di farlo in una visione d’insieme della nostra città e questo in relazione del più ampio contesto in cui è ubicata”.

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