Un sentimentale Buccirosso, combattuto tra le domande sull'omosessualità e la ricerca dell'identità In primo piano

La scoperta di un figlio omosessuale sconvolge la vita tranquilla del notaio Nicola Tramontano. Una realtà inaccettabile per chi ha sempre visto il mondo diviso tra il 'fiocco rosa e quello azzurro'. Questa tematica delicata e scottante è al centro della commedia 'Il pomo della discordia' di e con Carlo Buccirosso, andata in scena al Teatro Massimo di Benevento a chiusura della rassegna Palcoscenico Duemila. La moglie del protagonista, Angela, è interpretata da Maria Nazionale, che addolcisce la vicenda con la sua calda voce.

Il conflitto tra padre e figlio si dipana tra mille interrogativi, battibecchi, gag e doppi sensi, che non sfociano mai nella volgarità, nella banalità e nella ricerca della risata ad ogni costo. Il poliedrico Buccirosso, nelle vesti del notaio, sfoga la sua rabbia e la sua incomprensione, vuole capire perché il figlio Achille è diventato così, nel giorno del suo trentesimo compleanno. Il ragazzo ha paura di mostrare alla luce del sole la sua condizione sentimentale. Nel giorno della festa vengono a dargli una mano amici e aspiranti partner. Dalla prima fidanzatina all’invadente vicino di casa. Dalla sorella Francesca alla donna di servizio, tutti protagonisti affiatati di un carosello comico dinamico e coinvolgente.

La domanda chiave che ronza nella testa del notaio è la seguente: 'Omosessuale si nasce o si diventa?'. Da qui prende le mosse la sua ricerca, passa in rassegna tutte le amicizie e le frequentazioni del figlio. Quando arriva a casa trova un mondo 'variopinto', una combriccola di invitati con gusti sessuali multiformi. 'Felicissima sera - esclamerà con amara ironia - a tutti questi uomini eleganti, a tutte a queste femmine  pittate. Complimenti! Avete organizzato veramente un 'gay pride' casalingo'.

La cosa che non riesce a mandare giù è il desiderio del figlio di operarsi al pomo d’Adamo per renderlo più liscio e meno virile. Per la sua ostilità ai gay viene definito omofobo. Tutta la famiglia è contro di lui. Nicola deve rivedere le sue certezze.  Ricava conclusioni sarcastiche esilaranti e provocatorie. 'Ormai dobbiamo abolire le ecografie - osserverà con triste meraviglia - sono soldi buttati. Qui devono inventare il terzo fiocco. Con tanti omosessuali in giro, senza procreazione, finirà il mondo'.

Una simpatica psicologa gli spiegherà che l’omosessuale è in pace col proprio corpo. Tutti gli invitati lo spingeranno a cambiare per amore di un figlio. Alla fine Nicola si mette in discussione, si guarda dentro, si libera dai pregiudizi e scopre l’importanza della libertà dei sentimenti, che non possono essere ingabbiati in schemi fissi, come la pioggia che varia, gli uccelli che volano, un cuore che ama. La moglie gli fa capire che ognuno di noi ha il diritto di essere se stesso, di manifestare la propria identità, quanto conta il valore della famiglia. 'Simm’ na’ storia importante - canterà Maria Nazionale - simm’ a pace dopp a’ tempesta. Nui simm’ l’ammore'.

Antonio Esposito

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