Unisannio in Repubblica Dominicana, conferenze e accordi per trasferire la ricerca sannita sul rischio sismico In primo piano

Il know-how dell’Università del Sannio in tema di ingegneria sismica è un riferimento in Repubblica Dominicana. A Hispaniola, l’isola delle Antille che la Repubblica Dominicana divide con Haiti, il rischio sismico è molto elevato. È qui che docenti esperti di ingegneria sismica dell’ateneo sannita, tra giugno e agosto scorso, hanno tenuto conferenze magistrali per aggiornare professori e tecnici locali sul tema della pericolosità e del rischio sismico, e sui moderni sistemi di isolamento sismico alla base e di dissipazione aggiunta, soprattutto per proteggere strutture e infrastrutture strategiche, come ospedali, scuole e ponti, in caso di forti terremoti.

Le lezioni dei professori Armando Lucio Simonelli, Luigi Di Sarno e Augusto Penna si sono svolte alla UASD, Universidad Autonoma di Santo Domingo, alla INTEC, Instituto Tecnologico de Santo Domingo e infine al CODIA, Colegio Dominicano de Ingenieros, Arquitectos y Agrimensores de la Republica Dominicana. 

I rettori della UASD e della INTEC, e tutta la comunità universitaria locale, hanno riservato ai rappresentanti Unisannio un’accoglienza entusiasta: oltre 400 persone, tra docenti, studenti e professionisti hanno partecipato alle conferenze. Accordi internazionali in tema di ricerca e formazione sono stati siglati alla presenza delle massime autorità accademiche e politiche, nel corso di cerimonie scandite da un rigido protocollo e, tuttavia, in un clima di serena e partecipata collaborazione.

Nel corso della cerimonia svoltasi alla INTEC, inoltre, l’Ambasciatore della Repubblica Dominicana in Italia, positivamente impressionato dai primi risultati della collaborazione, ha annunciato la propria volontà di effettuare una visita ufficiale presso l’ateneo sannita, per rafforzare questa importante cooperazione.

Gli accordi, infatti, ad oggi, hanno già prodotto la compartecipazione a due prossimi convegni internazionali sui temi dei rischi sistemici (DYSES, Parigi 2018) e dell’ingegneria geotecnica sismica (7ICEGE, Roma 2019), nonché la programmazione di ulteriori corsi a diversi livelli. Inoltre, si è avviata una intensa cooperazione finalizzata a favorire la mobilità degli studenti fra le università, sia dei corsi di laurea, sia dei corsi di master e dottorato.