Unisannio. Riflessione sull'enciclica Laudato Si' con il vescovo Piazza In primo piano

L'Universita' del Sannio ha promosso un momento di riflessione sull'Enciclica Laudato Si', affidato a S.E. Orazio Francesco Piazza, vescovo della Diocesi di Sessa Aurunca. Un momento che ha coinvolto la comunità studentesca, accademica e civile in un processo di conoscenza sulla rivoluzione culturale avviata dall’attuale Pontefice. Un'enciclica che avrà un forte peso sulla cultura del nostro tempo.

A introdurre l’alto prelato il rettore Filippo de Rossi e il direttore del Dipartimento DEMM, Giuseppe Marotta. Quest’ultimo ha ricordato anche il ruolo svolto dal prof. Piazza negli anni passati come docente dell’ateneo sannita: “Punto di riferimento per tutti oltre che raffinato teologo”.

Il rettore de Rossi ha ribadito l’alto valore morale dell’Enciclica Laudato si’. “Si tratta - ha detto - di un contributo indirizzato a tutti, credenti e non credenti, molto impegnativo soprattutto per chi ha responsabilità politiche, economiche e sociali”.

L’approfondita analisi che il prof. Piazza ha regalato al numeroso pubblico presente è stata il giusto compromesso tra il pensiero dell’intellettuale in grado di attingere contributi dalla filosofia, dalla scienza e della storia dell’umanità in generale e l’azione del pastore che opera in un territorio difficile del casertano dove i valori contenuti nel documento di Papa Francesco possono essere declinati in situazioni drammaticamente concrete.

Partendo dal mito di Niobe che nella mitologia greca rappresenta la supponenza, l’autoaffermazione, l’assolutizzazione del soggetto, nella sua analisi, il prof. Piazza è arrivato a Francesco, all’uomo che diventa esso stesso natura. ll Pontefice ha parlato di crisi ecologica come una crisi globalmente umana, essendo indisgiungibili l’uomo e l’ambiente, ambedue fatti di terra, per così dire “connaturali”, per cui “qualsiasi danno all’ambiente è un danno all’umanità”.

Con l’autorità morale della sua posizione, il Papa dice no al paradigma consumista e lancia un doppio appello: “proteggere la casa comune”, controllando surriscaldamento climatico e altri danni ambientali, e cambiare modello di sviluppo, per i “poveri”, e “per uno sviluppo sostenibile e integrale”.

Ambiente e mercato sono al centro dell’interesse del Papa, che sottolinea la fallacia di un sistema che si basa su un “meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti”. In questo scenario, ha spiegato Piazza, assume un ruolo fondamentale la responsabilità personale in grado di colmare i vuoti lasciati da alcuni ambiti come la politica. “Non possiamo - ha detto - piangere le sciagure senza valutare le intenzioni e le responsabilità. È in gioco l’uomo e la sua capacità di rinunciare all’onnipotenza. Rinuncia e limite dovrebbero diventare codici culturali, dei paradigmi dell’economia”.

Il prof. Franco Piazza ha tracciato una vera e propria road map che abilità alla lettura di una Enciclica apparentemente semplice nei concetti che esprime ma di una potenza dirompente perché chiama tutti a raccolta.

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