Il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, è intervenuto in merito all’evolversi della vicenda “Eavbus”, azienda esercente del trasporto nel territorio sannita.

“Si tratta di una vertenza delicata che impone responsabilità e ricerca del confronto da parte di tutte le parti coinvolte - ha dichiarato il presidente Cimitile -.

Auspico che al più presto vertici aziendali, rappresentanti sindacali e lavoratori si trovino attorno allo stesso tavolo per discutere serenamente delle prospettive future della società che svolge un servizio di interesse pubblico per il bacino della provincia di Benevento. Le legittime preoccupazioni dei dipendenti devono trovare risposta in una strategia di ampio respiro dell’azienda affinché ci siano parole chiare e definitive in ordine all’organizzazione del lavoro, alla retribuzione dei lavoratori e al ruolo della stessa azienda nel comprensorio sannita”.

“Una interlocuzione tra vertici aziendali e forze sindacali è improcrastinabile anche alla luce dei pesanti sacrifici a cui sono stati sottoposti i lavoratori - ha proseguito il presidente -. Stiamo parlando di un settore delicato che vive una condizione generalizzata di difficoltà tendente alla paralisi a causa dei tagli indiscriminati del Governo nazionale e della Regione Campania che rischiano di avere ripercussioni di rilievo sulle spalle degli utenti senza parlare delle ricadute sul piano squisitamente occupazionale. E’ chiaro che in questo contesto la vertenza Eavbus deve essere affrontata e risolta in tempi brevi per dare un segnale di distensione che poi consenta di mettere mano a una programmazione aziendale che garantisca i lavoratori, l’utenza e la stessa azienda”.

“La Provincia di Benevento - ha concluso Cimitile -, attraverso l’azione dell’assessore Gianvito Bello, sta già facendo il possibile per dare risposte al comparto e offre la sua piena disponibilità perché la trattativa aziendale vada finalmente in porto, rischiarando le nubi che avvolgono un settore strategico per il nostro territorio che soffre una condizione storicamente penalizzante in materia di infrastrutture, acuita negli ultimi anni per via della pesante crisi economica”.