Benevento Capitale della Cultura 2018: una candidatura in ritardo Politica

Che Del Vecchio sia tanto bravo nella propaganda quanto inadeguato nella gestione delle competenze del suo assessorato e' sotto gli occhi di tutti: una programmazione culturale inesistente, la totale mancanza di una proposta turistica organica, neanche un euro di PIL prodotto con la cultura in 10 anni a fronte di milioni spesi, l’incapacità di valorizzare le iniziative spontanee come la rievocazione di Benevento Longobarda, la chiusura di tutti gli spazi teatrali o la prossima scomparsa dell’incommensurabile patrimonio degli affreschi dei Sabariani dopo oltre 5 anni dalla loro scoperta in cui nulla si è fatto parlano da soli.

E anche se ci aveva abituato a lanci elettorali prontamente svaniti nel nula finita la tornata svanivano (ricordate per esempio la famigerata casa discografica comunale di cinque anni fa?) quello che apprendiamo oggi dagli organi di informazione le supera davvero tutte e dovrebbe indignare chiunque abbia a cuore le sorti di questa Città.

Mi riferisco alla candidatura di Benevento a Capitale della Cultura 2018.

Al di là di quanto già correttamente evidenziato da Nazzareno Orlando sull’inopportunità che la comunicazione fosse fatta durante un evento elettorale invece che in forma istituzionale ciò che sconcerta è il dubbio che per poter realizzare uno spot elettorale si sia danneggiata la Città.

Il bando in questione è infatti stato pubblicato sul sito del MIBAC già il 31 marzo 2016 (anche se il fatto che sarebbe stato emanato era noto già dal 16 febbraio 2016 grazie a un decreto ministeriale) ed è evidente che aver aderito solo “in queste ore” come affermato da Del Vecchio ci ha fatto perdere almeno un mese e mezzo cioè metà del tempo utile alla predisposizione della documentazione necessaria che è complessa e articolata.

Non è certo se ciò sia stato fatto con premeditazione in modo da far cadere l’annuncio nel periodo preelettorale e utilizzare la notizia a fini pubblicitari in barba degli interessi della collettività o se altrimenti Del Vecchio si sia accorto solo ora del bando la quale ipotesi non sarebbe migliore della prima confermando quanto detto in apertura in merito all’inefficienza e all'inadeguatezza.

Jean Pierre el Kozeh

Imprenditore e operatore culturale

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