La felicità Politica

Un giorno un contadino busso' con forza alla porta di un convento e quando il padre guardiano gli ebbe aperto gli regalo' un bellissimo grappolo d'uva dicendogli che era per lui perche' ogni volta che aveva bussato alla porta gli aveva sempre aperto.

Quando la siccità gli aveva distrutto il vigneto, il padre guardiano ogni giorno gli aveva dato un pezzo di pane e un bicchiere di vino. Ed ora in quel grappolo d'uva c'era un poco d’amore del sole, della bellezza della pioggia e del miracolo di Dio, che lo aveva fatto crescere tanto bello.

Il guardiano passò l'intera giornata ad ammirarlo ma poi decise di regalarlo all'abate.

L'abate a sua volta decise di regalarlo ad un frate ammalato, il quale decise di regalarlo al padre cuoco, il padre cuoco lo regalò al sacrestano e questi al novizio più giovane per fargli capire che l'opera di Dio sta nei più piccolo dettaglio del Creato.

Questi dopo averlo ammirato si ricordò della prima volta in cui aveva bussato alla porta del convento e di chi lo aveva aperto e accolto in quella comunità: il padre guardiano e glielo regalò. Allora il padre guardiano comprese che quel dono gli era stato destinato, assaggiò un chicco del grappolo e si addormentò felice.

In quel modo si chiuse il cerchio della felicità e allegria che sempre si crea intorno alle persone generose. Quando siamo felici impariamo a condividere la nostra felicità con gli altri. Spesso ne siamo gelosi e la teniamo tutta per noi. Quando invece siamo tristi e disperati non esitiamo a lamentarci con tutti e ad affliggere chi ci circonda.

D'altra parte anche i migliori risultati nell'arte sono figli della malinconia e dell'infelicità.

Impariamo a diventare portatori sani di felicità anche nei momenti più bui della nostra esistenza. Verrà il momento in cui ci sarà restituita.

ELISA FIENGO

lisafiengo@gmail.com

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