L'Isfol chiude Politica

Il Commissario straordinario e il direttore generale dell'Isfol hanno inviato alle organizzazioni sindacali un'informativa-comunicazione sulla chiusura della sede di Benevento 'così da concentrare ogni attività dell’Istituto presso la sede di Roma'.

Si tratta di una scelta palesemente immotivata e pretestuosa che, tuttavia, rischia di raggiungere un obiettivo a lungo perseguito.

L’ultimo tentativo, in tal senso, è stato quello della Fornero, motivato con la spending review, ma in realtà espressione di un pregiudizio antimeridionalista.

Quel tentativo fu neutralizzato evidenziando la potenzialità dell’investimento Isfol a Benevento, rafforzandone la mission e l’autonomia operativa.

Il vuoto di rappresentanza politica che si è determinato negli ultimi tempi ha comportato un affievolimento di interesse e di iniziativa e ha, dunque, rimotivato l’ipotesi chiusura. L’oligarchia romana, politica e burocratica, non ha mai sopportato l’apertura di una sede decentrata, per quanto prevista dallo Statuto, in una città del Sud, e con un profilo qualitativamente competitivo della risorsa umana.

Durante l’ultima campagna elettorale, lanciammo un appello-avvertimento ai candidati sindaci. Finora, quell’appello è rimasto non tanto privo di risposta, quanto di impegno e di iniziativa.

Rilanciamo l’appello, sperando che questa volta determini una risposta in termini di mobilitazione politico-istituzionale, a tutela di un’eccellenza del territorio.

Pasquale Viespoli

Presidente dell’Associazione politico-culturale Mezzogiorno Nazionale

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