Mastella pensiero e crisi politica Politica

A due mesi dalle elezioni, le forze politiche italiane non ancora riescono a dare vita ad un Governo. Dalla politica “dei due forni” ai governi “balneari” o “di minoranza”, il lessico politico è ripiombato negli anni della Prima Repubblica, dominata dall’ex Balena bianca, ovvero la Democrazia Cristiana e le sue differenti correnti.

In questo scenario, un po’ per la sua grande amicizia col Presidente Sergio Mattarella ma soprattutto per l’esperienza accumulata in decenni di vita politica, il sindaco Clemente Mastella non si è trattenuto dal dire la sua. Da un lato mettendo in guardia Silvio Berlusconi dalle ambizioni egemoniche di Matteo Salvini, dall’altro sminuendo la caratura politica di Luigi Di Maio: i due politici più giovani a capo dei due partiti usciti vittoriosi dall’esito elettorale.

Ma vediamo in dettaglio il Mastella-pensiero: “Anche nella prima Repubblica c’era difficoltà a stringere alleanze, ma il confine era delimitato: c’erano sì screzi, ma mai si è arrivati alla delegittimazione del potenziale alleato, come purtroppo avviene oggi. Centrodestra e Movimento 5 Stelle, pur avendo ottenuto risultati brillanti, non hanno i numeri per governare da soli. C’è poi il Pd, crollato in tutta Italia e al Sud in particolare. Il risultato elettorale conferma dunque il 'teorema Mastella': in Italia, chi esercita il potere perde. È sempre stato così dal ‘94”.

Sul M5S Mastella è categorico: “È un movimento non più monolitico. Il “contratto” di Di Maio è una stronzata, inventata per governare a tutti i costi. Grillo invece se ne fotte, perché sa che non possono tenere fede agli impegni presi”. Non manca un stoccata al PD: “Chi ha subito una sconfitta così importante ha solo il dovere di ricostruire l’idea del partito, anche perché la sinistra in Europa non esiste più”.

Quello che serve oggi all’Italia, a parere del sindaco Mastella,è un Governo “di decantazione”, con un programma di pochi punti neutri e la priorità di correggere la legge elettorale. “Un Governo Lega-M5S non sarebbe in grado di reggere alla prova dei fatti, perché ci sono dilettanti allo sbaraglio che non sono in grado di reggere le sorti del Paese”.

Infine la previsione sul prossimo Esecutivo, ricordando il precedente della “non sfiducia” del governo Fanfani. “Il Governo del Presidente, se nasce porterebbe comunque alle elezioni. A questo punto, la soluzione più neutra possibile, rispetto all’eleganza istituzionale, è quella che sia il centrodestra a presentare un Esecutivo in Parlamento, non ottiene la fiducia ma è quel Governo a portare il Paese a nuove elezioni”.

GIUSEPPE CHIUSOLO