Medici (ORA) attacca Pepe, Serafini e Palumbo Politica

Alla luce del recente pronunciamento della Corte di Cassazione, in merito ad alcuni aspetti giudiziari della ormai nota vicenda Zamparini, Antonio Medici, candidato sindaco della lista civica ORA (Occorre Reagire Adesso), con un comunicato stampa, va all'attacco del sindaco di Benevento, Fausto Pepe, e dei dirigenti di SEL, Gianluca Serafini ed Italo Palumbo, rei - a suo dire - di mancanza di coerenza circa l'apertura dell'ipermercato “I Sanniti”, avvenuta lo ricordiamo nel 2006, praticamente subito dopo la vittoria dell'attuale sindaco uscente.

«Il recente pronunciamento della Corte di Cassazione - afferma Medici - fissa un punto essenziale nella vicenda Zamparini: ha ragione il Pubblico Ministero Antonio Clemente quando ipotizza la sussistenza degli estremi della truffa ai danni del Comune, nelle procedure che hanno consentito la costruzione e l’apertura dell’ipermercato I Sanniti .

Già sei mesi fa, nello scorso ottobre, quando a seguito della richiesta di provvedimenti cautelari a carico di amministratori della Giunta del Sindaco uscente, nel PD, pretestuosamente, si pose la questione morale, per contrattare la ricandidatura di Fausto Pepe, pubblicamente denunciai la responsabilità politica delle amministrazioni di centro destra e centro sinistra per aver consentito, con la propria inerzia, che Zamparini producesse un danno alla comunità quantificabile in oltre 6 milioni di euro.

L’imprenditore friulano si era impegnato, è bene ricordarlo oggi, quando tutti tacciono, ad assumere a suo carico le spese per abbattere tre capannoni in area parco, per realizzare e cedere alla città un asse interquartiere, per acquistare e cedere alla città suoli di proprietà delle Ferrovie nonché a versare al Comune ottocentomila euro per la eliminazione dei passaggi a livello di via Valfortore. Come è sotto gli occhi di tutti nulla di tutto ciò è stato realizzato.

Oltre a questi danni materiali, prodotti dal mancato rispetto degli accordi, la comunità, nel suo tessuto sociale ed economico, ha subito conseguenze drammatiche dalle vicende del centro commerciale “I Sanniti”: centinaia di giovani si trovano nuovamente senza occupazione, dopo che l’illusione occupazionale (promessa di 500 nuovi posti) aveva costituito forte strumento di pressione nelle trattative per consentirne l’apertura; i commercianti che avevano deciso di spostare le proprie attività all’interno de “I Sanniti”, hanno subito perdite per gli elevati costi e la pessima gestione del centro, come denunciato anche da Ipercoop; i piccoli negozi di quartiere, poi, sono stati avviliti e costretti ad arrancare, non potendo fronteggiare una concorrenza così forte, che ha imposto, tra l’altro, orari ed aperture domenicali sacrificanti ed economicamente non sostenibili.

La delibera di Giunta Comunale 150/2006, che consentì l’apertura dell’ipermercato, non fu votata da me e da Salvatore De Toma e costituì il primo tradimento del Sindaco Pepe al programma elettorale ed alla sua storia politica. Da consigliere comunale aveva opposto ferma resistenza all’apertura di quel centro commerciale, mentre pochi mesi dopo l’elezione a Sindaco voltò faccia e portò all’approvazione della Giunta l’accordo che consentì l’apertura de “I Sanniti”.

All’epoca dei fatti Gianluca Serafini era segretario provinciale di Rifondazione Comunista e mantenne una posizione di fermezza contro l’apertura del centro commerciale; Italo Palumbo era, invece, segretario dei Comunisti Italiani e sostenne la decisione del Sindaco di defenestrare Salvatore De Toma, reo di non aver votato la delibera 150.

Oggi Palumbo e Serafini - conclude Antonio Medici - sono entrambi dirigenti di SEL e sostengono la ricandidatura di Fausto Pepe a Sindaco. Sarebbe interessante conoscere la loro posizione sulla vicenda, alla luce del pronunciamento della Suprema Corte».