PAGO VEIANO - Bello il nuovo anfiteatro, ma... dov'è il calendario di eventi? Politica

Bello l'anfiteatro costruito da circa un anno alla fine dell'antica zona detta 'Via Pozzo', nel cuore storico, oggi abbandonato, di Pago Veiano. Stupenda visuale. Luci romantiche la sera. Una pavimentazione e gradinate fatte a regola d'arte. Bene anche la ristrutturazione della vicina fontana chiamata 'pozzo la terra'. Tutto bello, tutto armonico, ben pensato e ben fatto. Ma…

Peccato che l'utilizzo di tale struttura, che dona un certo fascino al profilo adagiato sulla collina dell'ameno centro sannita, abbia esaurito la sua funzione in una festicciola che non sappiamo se essere una cerimonia di inaugurazione o un ritrovo fra amici, senza diventare un contenitore di iniziative o un luogo destinato all'aggregazione tra compaesani, né tanto meno un'attrattiva per potenziali turisti (?).

Peccato per un’altra occasione mancata di rivitalizzare il paese e per creare motivi di richiamo ed interesse, al posto del solito trend, che vede questo comune, al pari di altri, certo, perdere ogni anno decine di unità, invece di attrarre a sé lavoratori, visitatori, turisti.

Forse la cosiddetta politica non ha mai pensato ai reali motivi di questa emorragia, che negli ultimi due anni appena è costata al paese la perdita di duecento unità.

Perché non si può costruire una struttura, certo, ripetiamo, molto bella e suggestiva, e poi non pensare a come farla vivere e creare ricchezza per il paese.

Questo la dice lunga sulla mancanza di iniziative e tavoli istituzionali sulla delicata tematica del turismo. Che non è un comparto in cui tutti possono improvvisarsi, ma che richiede una serie di lunghi studi e giuste competenze. A cominciare da quelle comunicative, che avrebbero dovuto dare maggiore risalto alla realizzazione di questa interessante opera pubblica. Che dovrebbero creare un circuito che favorisca la conoscenza di un tale luogo chiamato Pago Veiano… Che vada oltre l'idea che una sagra di paese o una festa patronale possano avere un rilievo giornalistico.

In altri posti, anche del nostro Sannio (non occorre spingersi troppo lontano), tali arene ed anfiteatri in genere vengono adoperate per manifestazioni musicali, saggi di danza, proiezioni e cinema all'aperto, dibattiti e conferenze. Perché non cominciare a programmare anche un calendario di eventi, visto che uno spazio pubblico, bello e fruibile, adesso c’è?

Dove sono le associazioni? Dove i giovani? E soprattutto dov'è la comunicazione istituzionale? Quella che dovrebbe divulgare al grosso pubblico le realizzazioni politiche e sociali attraverso tutti i mezzi che questo campo mette a disposizione?

Pensate a quanto la storia potrebbe aiutarci, con la sua immensa ricchezza, a ideare e concretizzare eventi fuori dall'ordinario, per cominciare realmente ad attrarre turismo.

Non si potrebbe, ad esempio, pensare ad un Palio della Principessa, dedicato alla tenera figura di quella che fu Emmannuella Caracciolo, ultima abitante, con il suo consorte, dell'abbattuto Palazzo Marchesale, dove oggi sorge il Municipio, originaria di Torella dei Lombardi, sorella di Giuseppe, il quale fu sindaco di Napoli nell'ultimo scorcio di Ottocento, e che in seconde nozze sposò la figlia di Gioacchino Murat, Luisa Eugenia? Non si potrebbe pensare ad un gemellaggio tra la comunità di Torella dei Lombardi, in Irpinia, e Pago Veiano, nel nome di questa figura sublime e dimenticata?

Non si potrebbe, ad esempio, rinverdire il Patto di Amicizia Pago Veiano-Sierre, con una cerimonia ed uno scambio culturale che avvenga proprio in detto anfiteatro?

Non si potrebbe ridare vita a questa zona densa di fascino storico, dalle case in pietra, cominciando ad assegnare gli alloggi sfitti, prima che le l'incuria e le intemperie rendano fatiscente quanto realizzato?

Si è fatto anche un gran parlare del restyling di Piazza Municipio, con tanto di polemiche sul fatto che i fondi erano stati intercettati ed il progetto appaltato dalla precedente amministrazione comunale guidata dal compianto dott. Rosario Antonino. Bene: in ogni caso, l'opera sia stata completata. Ma ci si è mai chiesti perché tale piazza è per lo più deserta, nonostante i pavimenti e gli intonaci nuovi, le mille luci ed i tanti alberelli di contorno?

Fino a quando la politica resterà un fatto autoreferenziale e non si comincerà ad agire nell'ottica di uno sviluppo complessivo, senza l'ausilio di risorse umane competenti e preparate, sbandierando ai quattro venti la sagra e la bevuta di birra come eventi di interesse planetario, i risultati non potranno che essere questi.

Ma del resto, a chi interessa? A chi può interessare, in un paese di nome Pago Veiano, dove, nel 2017, il problema dei problemi è la cronica mancanza di acqua, come se si fosse in un paese del Terzo Mondo?

LUCIA GANGALE

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